Questo blog è stato un progetto a cura di Fabio Milocco, da molti anni ormai il blog non è più aggiornato anche se liberamente consultabile.
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martedì 13 ottobre 2009

L'amicizia attraverso Internet

Oggi vorrei affrontare il tema delle amicizie al tempo dei tanti grandi social network, strumento sempre più usato a livello mondiale (da me compreso). Da a un anno a questa parte in maniera massiccia anche in Italia.

In realtà i social network erano usati anche prima, ma solo Facebook è stato capace di una crescita così massiccia da finire perfino nei telegiornali. Ed è per questo che è stato definito un fenomeno sociale. Per chi non lo sapesse ancora, i social network sono fondamentalmente dei siti web in cui più persone possono comunicare (chat, messaggi privati..), condividere contenuti (foto, video..), "conoscere" nuove persone: tutto questo senza spostarsi dalla propria sedia. Sono quindi uno strumento molto potente e molto utile se ben usati (come molte cose dopotutto).
Io per esempio su Facebook mi sono posto la regola di accettare amicizie solo da persone che conosco, altrimenti poi non si capisce più niente e ti ritrovi la pagina principale piena di messaggi "spazzatura".. Detto questo non dilunghiamoci troppo su come il sottoscritto gestisce i propri account online e andiamo al sodo.

Sui social network è possibile conoscere persone nuove mai viste e che mai si vedranno di persona, molti si iscrivono proprio per trovare amici e riempire in modo fittizio la propria vita creandosi un oasi/rifugio felice ma NON REALE. Questo non può non farci riflettere su questo tema! Avere quasi solo amici "conosciuti" su internet è gravissimo perché può provocare un senso di vuoto interiore, di tristezza, di svogliatezza, di superficialità, a volte anche nervosismo ingiustificato con le persone "vere" perché ci si disabitua a comunicare verbalmente con persone in carne ed ossa a causa del distacco parziale dalla realtà. Le amicizie di internet sono a "basso costo", basta un click e se vanno. Inoltre non hanno quasi nulla dell'enorme complessità dei rapporti umani, o no?
Va da sé che passare molto tempo davanti al computer ha effetti negativi su scuola, amicizie e qualsiasi altra attività. Ma anche senza arrivare a questi livelli limite (secondo me non sono neanche tanto limite, sopratutto per i giovani) si è oramai innestato un processo generale che lentamente mira a svuotare di significato la bellezza e l'amore che c'è nell'amicizia.

Ultimamente mi è capitato di leggere le statistiche di alcuni studi, condotti per capire se internet (in particolare i social network) faccia bene agli affetti o se ti stacca negativamente dalla realtà. Secondo gli scienziati del Pew Internet and American Life Project, internet fa bene all'amicizia; stando invece al precedente studio di Stanford e dell'università di Berlin, internet "isola". Secondo me i risultati raggiunti non sono paragonabili perché mostrano due facce della stessa medaglia, i due studi hanno una parte di verità ciascuno. L'uno non esclude l'altro, andiamo a vedere perché sono arrivati a due conclusioni differenti
Uno studio prende in esame il tempo passato in internet, che quando è usato male e troppo tende a isolare senza ombra di dubbio, poiché ruba tempo a tutte le altre attività e ci fa confondere la realtà con le relazioni tessute in rete.
Il Pew, invece, prendendo in esame circa 3500 persone ha dimostrato come il 72% delle persone che usa internet era andata a trovare un parente o un amico il giorno prima di essere intervistato per lo studio, mentre solo il 61% di chi non lo usa lo aveva fatto. La chiave di lettura, secondo me, è che grazie a internet ci si possa mettere daccordo per vedersi di persona più frequentemente e facilmente rispetto ai normali mezzi: certo è che se uno ci tiene ad un amico o ad un suo parente..
Dallo studio è emerso pure che molti ancora non usano internet per discutere delle cose più importanti con la famiglia e gli amici: e meno male dico io! Ogni forma di comunicazione non verbale (dalle chat agli sms) deve essere usata al limite per darsi appuntamento e se non possibile chiamarsi. Più di qualche persona che conosco ha visto il rapporto con il moroso/a degradare sempre più a causa di questo "discutere" solo scritto che può far nascere incomprensioni con relative arrabbiature. Bisogna rendersi conto che se Dio ci ha donato una voce con diversi toni e di una mimica complessa (sopratutto facciale) un motivo ci sarà, o no? Se proprio non c'è altro mezzo è meglio che niente, ma solo una tantum (ma tantum tantum!).

Vorrei concludere condividendo con voi una storia vera, sperando possa servirvi a percepire come un qualcosa di reale il pericolo che stiamo correndo: rivolto sopratutto ai giovani!
Scrive una nonna preoccupata del cambiamento della nipote che passa troppo tempo su internet:


"Mia nipote non ha più la mamma e sono io a occuparmi di lei, con il papà. Ma sono in difficoltà. Milly (nome fittizio) è una solitaria, e mi sembra che sia diventata dipendente da Internet. Quando le dico di cercarsi amiche mi risponde che ne ha a migliaia in Facebuk (sic) e si confida con loro ed esse l’aiutano tantissimo. Mi domando, allora perché è più svogliata, più superficiale, più nervosa di quando non aveva Internet? A noi nonni non c’è nessuno che ci aiuta, ma mica la saggezza ce l’abbiamo infusa."


Link interessanti inerenti:

- Perché sei mio amico su Facebook? Un sondaggio rivela quali sono i motivi per cui si aggiunge o accetta nuove amicizie su facebook e perché si eliminano amici dalle proprie liste.

Fonti usate:
Bollettino Salesiano
Punto Informatico

5 commenti:

  1. Condivido con te...Internet e la messaggistica in genere sono una grandissima cosa per persone che per motivi di causa maggiore non possono vedersi di persona, ma sono la degradazione delle relazioni "umane", vive, con tutte le sfumature che solo queste possono avere.

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  2. Ciao!

    Come vedi sono passato e sono molto molto contento di come scrivi. Lineare, semplice e cosa forse più importante dai modo di capire in modo semplice il significato di una parola come Social Network. Oggi più che mai bisogna stare attenti ai servizi dove ci si iscrive. Ben fatto! Complimenti eee, continua così.

    Il mio pensiero conta poco su quanto hai scritto tu perchè, credo oggi più che mai, internet stia diventando (è diventato)un posto dove si scrive tutto e nulla. Servizi gratuiti che poi vuoi per tempo, vuoi per voglia, alla fine lo frequenti poco e resta solo un caos. Vedi anche il tuo spazio: faccio un esempio semplice dove tu ti sei ritagliato un bel posticino in web ma poi, quanti si fermano a leggere e a commentare? pochi perchè non si ha voglia o si ha sempre fretta. I servizi di comunicazione andranno scomparendo e, aggiungo, la popolarità derviva solo dal fatto che molti hanno pubblicizzato in modo morboso Facebook e di conseguenza molti si iscrivono e poi? nulla, perchè non offre quasi mai una piena e assoluta sicurezza, cosa che dovrebbe. La privacy poi non parliamone nemmeno.

    Un pensiero contradditorio il mio?

    Scusa se scrivo con errori ma sono di fretta pazzesca. Ciaooo!!

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  3. Sollevi giustamente la questione della privacy, che ormai è diventata un'utopia.. Mettendosi d'impegno è possibile costruire il profilo sufficientemente completo di una persona partendo solo da internet!

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  4. La Qualità dei contenuti della comunicazione è andata e va scemando al crescere dei mezzi tecnici per interloquire a distanza. Pensare che nello scorso anno sono stati registrati 90 mila miliardi di di e- mail nel mondo (81% di spam) crea sconcerto e visioni confuse dello scenario generale. Soprattutto perché il numero di eventi bellici (noti e meno noti) e di vittime nel mondo è in aumento: il volume di interscambi citato, quindi, a cosa serve? Nella migliore delle ipotesi a creare "amicizie" fasulle, nella peggiore ad alimentare contrapposizioni e rancori di ogni genere.

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  5. E' da poco che seguo questo blog che trovo interessante.
    Riprendo quanto detto da Alberclaus: si è vero, ci sono siti e blog destinati ad assere una voce nel deserto.Ma la colpa non è di coloro che li visitano, ma di chi ha creato quel sito.
    Non ha pensato a quale pubblico rivolgersi , un pubblico che magari immagina di conoscere con delle caratteristiche e mentalità proprie.
    Ogni pubblico ha un suo linguaggio e questo è fondamentale per un dialogo maturo e duraturo.
    Ogni pubblico hs un certo modo di ascolto, dovuto alla sua formazione civile e religiosa. C'è ancora un pubblico suscettibile di cambiamenti e altri inamovibili ecc.
    Il pubblico diventa il nostro interlocutore se riconosce nelle nostre parole il suo linguaggio, la sua vita.
    Un dialogo si può avere, la stima pure, l'amicizia sarà dfficile ma non impossibile.

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