Presentata l'esposizione per celebrare e raccontare i 150 anni dell'Unità: editori cattolici completamente dimenticati.. Ecco cosa ha detto il curatore dell'esposizione: «Abbiamo dedicato un capitolo al fenomeno dell'editoria religiosa, quanto alla mancanza di editori cattolici dal nostro elenco devo dire onestamente che non ci abbiamo pensato. Ma non siamo anticlericali»
Non fatevi ingannare dalle parole editoria religiosa: vuol dire che all'interno della storia dell'editoria c'è un capitolo dedicato alla storia delle case editrici religiose e neanche necessariamente cattoliche. In fondo l'opinione dei cattolici, praticamenti i quasi protagonisti della nascita dell'Italia (anche come vittime), in una raccolta di libri che raccontano la storia dell'Italia non è così importante.. -.-
La solita... storia insomma. Sentita, risentita e rigirata in tutte le salse: sta Chiesa nella storia non ci deve propprio entrà. Ma a pensar così si fa malafede, allora lascio a Francesco Motto esprimere quella che è esattamente anche la mia opinione e vi invito a leggere l'articolo (è breve e intenso, quindi leggetelo e non fatevi ingannare dal titolo che sembra preludere a qualcosa di noioso) comparso sul Bollettino Salesiano di Marzo 2011: 150 anni di educazione salesiana in Italia.
Domande, risposte, curiosità e articoli di tema religioso. Discutiamo di temi importanti che ci riguardano.
Questo blog è stato un progetto a cura di Fabio Milocco, da molti anni ormai il blog non è più aggiornato anche se liberamente consultabile.
Le opinioni espresse negli articoli rispecchiano quanto l'autore ha pensato in quel tempo, non è detto che rispecchino l'attuale idea sulle cose. Grazie della comprensione.
Cerca solo in siti cattolici o sul web! (suggerimenti ben accolti!)
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giovedì 17 marzo 2011
giovedì 25 marzo 2010
Scandalo Chiesa - Pedofilia
Abusi reali e notizie virtuali,
hanno fatto saltare fuori abusi sessuali nel coro diretto dal fratello del Papa, poi si è scoperto che erano casi degli anni Cinquanta già noti e chiusi giuridicamente, precedenti all’incarico di Georg Ratzinger.
Ci hanno detto che la ministro della Giustizia tedesca ha accusato la Chiesa di aver opposto «un muro di silenzio», poi si è scoperto che se la prendeva con le singole scuole dove erano avvenuti i fatti.
Ci hanno fatto pensare che il documento De delictis gravioribus fosse una direttiva segreta per gestire la pedofilia nel silenzio, poi si è scoperto che il documento, pubblicato nel 2001 (altro che segreto), fu concepito per portare la gestione dei casi più gravi a Roma per evitare insabbiamenti locali.
Hanno dipinto la Germania come un vespaio di preti pedofili, poi si è scoperto che dal ’95 a oggi su 210 mila casi di reati contro i minori solo 94 riguardavano ecclesiastici, cioé 1 su 2.000.
Ci hanno raccontato che il cardinale Schönborn ha messo in relazione pedofilia e celibato, poi, il giorno dopo, hanno detto che si erano sbagliati. Hanno continuato a insistere sul collegamento tra celibato e pedofilia, mentre gli esperti fanno notare che la maggior parte dei pedofili è sposata. Hanno insinuato che nella Chiesa si mette in dubbio il celibato dei preti, poi si scopre che nei documenti, nella vita e nelle intenzioni, questa pratica resta immutata.
Domanda: siamo proprio sicuri che la pedofilia è il problema principale che affligge la Chiesa di Ratzinger? A noi sembra solo l’ennesima pagina un po’ isterica di confusione mediatica.
Conclusioni: la stampa non è nuova a queste mistificazioni, ci ricordiamo il "caso" del Papa durante il viaggio in Africa che parla di preservativi? Ebbene, questa è la prima volta che pubblico un articolo del genere, ma mi sembra un atto doveroso e dovuto. Sono veramente stufo di sentire e leggere bugie sui telegiornali e sui giornali. Credetemi se vi dico che questo non il primo e non sarà l'ultimo caso montato ad hoc dai media. Vi prego di fare molta attenzione a quello che sentite e soprattutto se ne avete occasione chiedete sempre a qualche persona di fiducia.
Vorrei dire un attimo la mia su questo scandalo: penso che i preti colpevoli di aver danneggiato per sempre dei bambini vadano senza dubbio puniti. Riguardo le modalità mi fido completamente di chi ne ha la responsabilità. Detto questo, a costo di essere impopolare, aggiungo che il perdono è una virtù fondamentale del Cristianesimo. È difficile, non lo metto in dubbio ma è questa la strada da percorrere (ricordiamoci il caso dei Lefevbriani perdonati da Papa Benedetto XVI). Quindi, e concludo, cerchiamo di non avere troppa fretta nel giudicare i comportamenti della Chiesa: soprattutto adesso che sappiamo che la verità propinataci è tutta da verificare.
Alcuni link per approfondire il tema (suggerimenti su altri articoli interessanti sono molto graditi):
- Dati & Numero della pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/storico.asp?s=Pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=331
- http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-preti-pedofili-usa-in-parte-forse--una-gran-bufala-441.htm
- http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_articolo=752
hanno fatto saltare fuori abusi sessuali nel coro diretto dal fratello del Papa, poi si è scoperto che erano casi degli anni Cinquanta già noti e chiusi giuridicamente, precedenti all’incarico di Georg Ratzinger.
Ci hanno detto che la ministro della Giustizia tedesca ha accusato la Chiesa di aver opposto «un muro di silenzio», poi si è scoperto che se la prendeva con le singole scuole dove erano avvenuti i fatti.
Ci hanno fatto pensare che il documento De delictis gravioribus fosse una direttiva segreta per gestire la pedofilia nel silenzio, poi si è scoperto che il documento, pubblicato nel 2001 (altro che segreto), fu concepito per portare la gestione dei casi più gravi a Roma per evitare insabbiamenti locali.
Hanno dipinto la Germania come un vespaio di preti pedofili, poi si è scoperto che dal ’95 a oggi su 210 mila casi di reati contro i minori solo 94 riguardavano ecclesiastici, cioé 1 su 2.000.
Ci hanno raccontato che il cardinale Schönborn ha messo in relazione pedofilia e celibato, poi, il giorno dopo, hanno detto che si erano sbagliati. Hanno continuato a insistere sul collegamento tra celibato e pedofilia, mentre gli esperti fanno notare che la maggior parte dei pedofili è sposata. Hanno insinuato che nella Chiesa si mette in dubbio il celibato dei preti, poi si scopre che nei documenti, nella vita e nelle intenzioni, questa pratica resta immutata.
Domanda: siamo proprio sicuri che la pedofilia è il problema principale che affligge la Chiesa di Ratzinger? A noi sembra solo l’ennesima pagina un po’ isterica di confusione mediatica.
Bruno Mastroianni
Fonte: www.laliante.eu
Conclusioni: la stampa non è nuova a queste mistificazioni, ci ricordiamo il "caso" del Papa durante il viaggio in Africa che parla di preservativi? Ebbene, questa è la prima volta che pubblico un articolo del genere, ma mi sembra un atto doveroso e dovuto. Sono veramente stufo di sentire e leggere bugie sui telegiornali e sui giornali. Credetemi se vi dico che questo non il primo e non sarà l'ultimo caso montato ad hoc dai media. Vi prego di fare molta attenzione a quello che sentite e soprattutto se ne avete occasione chiedete sempre a qualche persona di fiducia.
Vorrei dire un attimo la mia su questo scandalo: penso che i preti colpevoli di aver danneggiato per sempre dei bambini vadano senza dubbio puniti. Riguardo le modalità mi fido completamente di chi ne ha la responsabilità. Detto questo, a costo di essere impopolare, aggiungo che il perdono è una virtù fondamentale del Cristianesimo. È difficile, non lo metto in dubbio ma è questa la strada da percorrere (ricordiamoci il caso dei Lefevbriani perdonati da Papa Benedetto XVI). Quindi, e concludo, cerchiamo di non avere troppa fretta nel giudicare i comportamenti della Chiesa: soprattutto adesso che sappiamo che la verità propinataci è tutta da verificare.
Alcuni link per approfondire il tema (suggerimenti su altri articoli interessanti sono molto graditi):
- Dati & Numero della pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/storico.asp?s=Pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=331
- http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-preti-pedofili-usa-in-parte-forse--una-gran-bufala-441.htm
- http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_articolo=752
sabato 6 febbraio 2010
Mentalità giovanile: non lasciamola a se stessa
“È difficile riuscire a capire la mentalità dei giovani”: affermazione questa riferibile a molti adulti di oggi che non ricordano più la loro gioventù, ma risulta un compito arduo capire se stessi anche per i giovani.
Inevitabilmente negli ultimi anni molte cose sono cambiate, ma ciò che più colpisce è la crescente indifferenza dei ragazzi di fronte a tutto ciò che accade nel mondo ad esclusione degli eventi che li riguardano direttamente.
A mio parere poche sono le persone che si fermano un attimo per riflettere sulle proprie azioni o sulle proprie emozioni e in numero ancora minore sono i giovani. Anzi, quando qualcuno li invita a farlo diventa "uno che non si fa gli affari suoi".
Questo fatto non è dovuto soltanto al carattere innato di una persona ma anche alle influenze dovute alla sua educazione, alle esperienze vissute e agli ambiti sociali in cui si muove e agisce. Tutti insieme questi fattori contribuiscono a formare ed arricchire il patrimonio personale di ciascuno di noi ed è per questo motivo che riconosco nella società la causa principale della caduta di tensione ideale che caratterizza i più giovani.
Al giorno d'oggi per esempio la televisione non ha più la funzione educatrice e d'informazione che aveva un tempo ma trasmette quasi esclusivamente spettacoli di intrattenimento che spesso riportano esempi da non seguire e totalmente privi di valori. Anche la scuola fa fatica a indirizzare i propri alunni verso certi ideali e in aggiunta gli ambienti sportivi incitano le persone ad una competizione sfrenata che proti ad ogni costo alla vittoria.
Molto importante è anche il ruolo della famiglia che dovrebbe essere la principale fonte da cui attingere i più alti ideali ma che molte volte non trova il tempo per parlare di particolari situazioni e aiutare a riflettere su altre finendo sopratutto per dimenticare l'importanza della figura che rappresenta. È possibile trovare un'ulteriore causa di indifferenza giovanile anche nell'ateismo. Il credere in qualcuno o qualcosa di importante accresce il senso dei valori e porta una persona ad assumere determinati comportamenti e posizioni rispetto ad altre e cercare un confronto mirando a obiettivi prefissati. Molti ragazzi per scelta delle persone che gli stanno accanto oppure per volontà propria non professano nessuna religione e quindi sono privi di alcuni modelli che possono aiutare a crescere interiormente nel rispetto degli altri.
In conclusione, pur essendo consapevole di possedere mentalità giovanile, “da ragazzi”, posso affermare seguendo la mia linea di pensiero che i giovani d'oggi sono molto influenzati dalla società, che stenta a fornire ideali giusti da seguire, e di conseguenza cadono nell'indifferenza interessandosi sempre meno ai problemi e allontanandosi dalla cose più importanti che però fanno riflettere ma comunque non bisogna dimenticare che molti ragazzi hanno dei valori ben saldi. Se tutti quanti possedessimo maggiori e migliori ideali probabilmente esisterebbe un mondo migliore e non ci si dovrebbe preoccupare troppo degli atteggiamenti sbagliati della gioventù.
Quello che ho esposto fino ad ora è certamente una verità ben nota ma ciò che molte volte non si riesce o non ci si sforza di notare è che tutti siamo diversi e proveniamo da ambienti differenti e quindi non trovo per nulla scontato spezzare una lancia a favore dei ragazzi che cercano di non uniformarsi alla massa ma che con la propria veste e i propri valori riescono a distinguersi e a formarsi una propria personalità.
Conclusioni:
Ringrazio sinceramente Chiara per avermi lasciato pubblicare il suo tema e rinnovo l'invito a chiunque pensi di avere un'idea in testa (tutti) a provare a scriverla.
Volevo fare solo alcune precisazione che mi sono venute in mente mentre leggevo l'articolo.
1) Quando si parla dell'assenza dei valori in televisione non mi trovate d'accordo. La televisione e la società offrono una varietà di "contro valori" assolutamente belli (bellezza effimera) e ingannevoli. Entrano molto facilmente nelle nostre coscienze giorno dopo giorno, e questo annebbia sempre più la nostra capacità di comportarci da uomini liberi e molto spesso arriviamo a essere d'accordo con la televisione sempre più spesso. Attenzione, non pensate solo a sesso e violenza perché sono solo la punta dell'iceberg.
2) La famiglia deve riassumere il ruolo centrale di educatore primo di un bambino/a, invece oggi si assiste con sempre maggiore preoccupazione alla cosiddetta emergenza educativa a cui la Chiesa vuole porre rimedio. Venendo additata al solito come "uno che non si fa gli affari suoi". Io vorrei lanciare un appello ai genitori affinché imparino a esserlo e non pensare che il vostro metodo sia perfetto come spesso accade. Casi estremi: i genitori vegetariani che per le loro idee quasi ammazzano i figli per denutrizione, i genitori drogati, i genitori troppo protettivi ecc.
Inevitabilmente negli ultimi anni molte cose sono cambiate, ma ciò che più colpisce è la crescente indifferenza dei ragazzi di fronte a tutto ciò che accade nel mondo ad esclusione degli eventi che li riguardano direttamente.
A mio parere poche sono le persone che si fermano un attimo per riflettere sulle proprie azioni o sulle proprie emozioni e in numero ancora minore sono i giovani. Anzi, quando qualcuno li invita a farlo diventa "uno che non si fa gli affari suoi".
Questo fatto non è dovuto soltanto al carattere innato di una persona ma anche alle influenze dovute alla sua educazione, alle esperienze vissute e agli ambiti sociali in cui si muove e agisce. Tutti insieme questi fattori contribuiscono a formare ed arricchire il patrimonio personale di ciascuno di noi ed è per questo motivo che riconosco nella società la causa principale della caduta di tensione ideale che caratterizza i più giovani.
Al giorno d'oggi per esempio la televisione non ha più la funzione educatrice e d'informazione che aveva un tempo ma trasmette quasi esclusivamente spettacoli di intrattenimento che spesso riportano esempi da non seguire e totalmente privi di valori. Anche la scuola fa fatica a indirizzare i propri alunni verso certi ideali e in aggiunta gli ambienti sportivi incitano le persone ad una competizione sfrenata che proti ad ogni costo alla vittoria.
Molto importante è anche il ruolo della famiglia che dovrebbe essere la principale fonte da cui attingere i più alti ideali ma che molte volte non trova il tempo per parlare di particolari situazioni e aiutare a riflettere su altre finendo sopratutto per dimenticare l'importanza della figura che rappresenta. È possibile trovare un'ulteriore causa di indifferenza giovanile anche nell'ateismo. Il credere in qualcuno o qualcosa di importante accresce il senso dei valori e porta una persona ad assumere determinati comportamenti e posizioni rispetto ad altre e cercare un confronto mirando a obiettivi prefissati. Molti ragazzi per scelta delle persone che gli stanno accanto oppure per volontà propria non professano nessuna religione e quindi sono privi di alcuni modelli che possono aiutare a crescere interiormente nel rispetto degli altri.
In conclusione, pur essendo consapevole di possedere mentalità giovanile, “da ragazzi”, posso affermare seguendo la mia linea di pensiero che i giovani d'oggi sono molto influenzati dalla società, che stenta a fornire ideali giusti da seguire, e di conseguenza cadono nell'indifferenza interessandosi sempre meno ai problemi e allontanandosi dalla cose più importanti che però fanno riflettere ma comunque non bisogna dimenticare che molti ragazzi hanno dei valori ben saldi. Se tutti quanti possedessimo maggiori e migliori ideali probabilmente esisterebbe un mondo migliore e non ci si dovrebbe preoccupare troppo degli atteggiamenti sbagliati della gioventù.
Quello che ho esposto fino ad ora è certamente una verità ben nota ma ciò che molte volte non si riesce o non ci si sforza di notare è che tutti siamo diversi e proveniamo da ambienti differenti e quindi non trovo per nulla scontato spezzare una lancia a favore dei ragazzi che cercano di non uniformarsi alla massa ma che con la propria veste e i propri valori riescono a distinguersi e a formarsi una propria personalità.
Chiara Foschia
Conclusioni:
Ringrazio sinceramente Chiara per avermi lasciato pubblicare il suo tema e rinnovo l'invito a chiunque pensi di avere un'idea in testa (tutti) a provare a scriverla.
Volevo fare solo alcune precisazione che mi sono venute in mente mentre leggevo l'articolo.
1) Quando si parla dell'assenza dei valori in televisione non mi trovate d'accordo. La televisione e la società offrono una varietà di "contro valori" assolutamente belli (bellezza effimera) e ingannevoli. Entrano molto facilmente nelle nostre coscienze giorno dopo giorno, e questo annebbia sempre più la nostra capacità di comportarci da uomini liberi e molto spesso arriviamo a essere d'accordo con la televisione sempre più spesso. Attenzione, non pensate solo a sesso e violenza perché sono solo la punta dell'iceberg.
2) La famiglia deve riassumere il ruolo centrale di educatore primo di un bambino/a, invece oggi si assiste con sempre maggiore preoccupazione alla cosiddetta emergenza educativa a cui la Chiesa vuole porre rimedio. Venendo additata al solito come "uno che non si fa gli affari suoi". Io vorrei lanciare un appello ai genitori affinché imparino a esserlo e non pensare che il vostro metodo sia perfetto come spesso accade. Casi estremi: i genitori vegetariani che per le loro idee quasi ammazzano i figli per denutrizione, i genitori drogati, i genitori troppo protettivi ecc.
sabato 19 dicembre 2009
Il Cristiano, la politca, le ideologie - Octogesima Adveniens
ATTENZIONE: ARTICOLO LIVELLO AVANZATO
Quale deve essere l'atteggiamento del cristiano di fronte ai modelli di società, le loro ideologie ispiratrici e la politica in generale? Ecco la domanda centrale di tutta l'Octogesima Adveniens. L'enciclica sociale di Paolo VI del 1971.
Piccola info: cos'è un'enciclica?
L'enciclica è una lettera pastorale del Papa della Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o sociali, indirizzata ai vescovi della Chiesa stessa, e, attraverso di loro, a tutti i fedeli. Perché attraverso di loro? Perché ci vuole molto molto tempo e studio per capire appieno il contenuto di testi di questa portata.
Difatti in questo articolo non viene usata neanche la metà delle cose scritte nell'enciclica in questione.
Vita politica attiva
Paolo VI inizia sottolineando l'obbligo per il cristiano di partecipare attivamente alla ricerca, all'organizzazione e alla vita della società politica. In modo responsabile e informato aggiungerei. Ma quale criterio usare per giudicare il valore delle ideologie? Di base il cristiano che vuole vivere la sua fede in un'azione politica, non può, senza contraddirsi, dare la propria adesione a sistemi ideologici che si oppongano radicalmente o su punti essenziali alla sua fede e alla sua concezione dell'uomo.
Ideologie e movimenti
Ma vediamo cosa dice riguardo ai movimenti storici che derivano dalle diverse ideologie. A questo proposito Paolo VI si rifà alla Pacem in terris di Giovanni XXIII, in cui viene fatta una distinzione tra "false dottrine filosofiche sulla natura, l'origine e il destino dell'uomo" e "i movimenti storici con finalità economiche, sociali, culturali e politiche". Questo perché le dottrine una volta elaborate e definite rimangono sempre le stesse. I movimenti invece non possono non subire gli influssi della situzione storica a cui appartengono, di conseguenza sono portati a mutamenti anche profondi.
Liberalismo e socialismo
Paolo VI ribadisce il NO di tutte le encicliche precedenti all'ideologia marxista e liberale: il cristiano non potrà aderire "né all'ideologia marxista, al suo materialismo ateo, alla sua dialettica di violenza; né a quell'ideologia liberale che ritiene di esaltare la libertà individuale sottraendola a ogni limite". La fede cristiana si pone quindi al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie.
Viene passata alla lente d'ingrandimento anche la rinnovata ideologia liberale. Essa è un'affermazione erronea dell'autonomia dell'individuo nella sua attività, nelle sue motivazioni, nell'esercizio della sua libertà.
Il cristiano dovrà molto attentamente impegnarsi in un opera di discernimento. Attingendo alle sorgenti della sua fede e agli insegnamenti della Chiesa, per evitare di lasciarsi sedurre e rinchiudere in un sistema i cui limiti e il cui totalitarismo rischiano di apparirgli troppo tardi se non li ravvisa nelle radici.
Particolare interesse riveste quel che l'Octogesima dice sulle correnti socialiste. Si sottolinea innanzitutto l'ambiguità del termine: secondo diversi continenti e culture esso assume forme diverse sotto uno stesso vocabolo. Non v'è dubbio che in molti casi il socialismo è stato e resta ispirato da ideologie incompatibili con la fede. Chiaro riferimento alle posizioni marx-leniniste. E cosa dire allora delle varie forme di socialismo democratico che rifiutano il marxismo delle origini? L'Octogesima distingue fra vari livelli. Una valutazione prudente del diverso legame concreto che, secondo le circostanze di tempo e di luogo, si riscontra tra ideologia socialista (non accettabile come visione totale e autonoma dell'uomo), concrete realizzazioni storiche del socialismo (soggette a mutamenti profondi, quindi anche accettabili), e la lodevole aspirazione ad una giustizia maggiore, permetterà ai cristiani di precisare il grado di impegno possibile in questa direzione, una volta assicurati i valori sopratutto di libertà, di responsabilità e di apertura spirituale che garantiscono lo sviluppo integrale dell'uomo.
Scriveva padre Sorge su "La Civiltà Cattolica": "È la prima volta che in un documento pontificio si ammette, sia pur con riserva, la possibilità per i cristiani di aderire a determinate correnti politiche del socialismo". Attenzione però, questo non ha nulla a che vedere con l'approvazione del socialismo da parte della Chiesa. Paolo VI insiste sull'originalità e sulla superiorità del pensiero cristiano: "La fede cristiana si pone al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie in quanto riconosce Dio, che interpella a tutti i livelli". Ancora: " Il cristiano affermerà al centro delle sue opzioni l'originalità dell'apporto cristiano a vantaggio dell'intera società".
In poche parole il Papa spinge ripetutamente i cristiani a impegnare la loro fantasia sociale e creatrice in un'opera seria, convinto che nessuna delle ideologie ancora dominanti porti con sé la risposta agli interrogativi dell'uomo.
La politica
La politca è una maniera esigente - ma non è la sola - di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri. Senza certamente risolvere ogni problema, essa si sforza di dare soluzione ai rapporti tra gli uomini. La sua sfera è larga e conglobante, ma non esclusiva. Un atteggiamente invadente, tendente a farne un assoluto, costituirebbe un grave pericolo. Pur riconoscendo l'autonomia della realtà politica, i cristiani, sollecitati a entrare in questo campo d'azione, si sforzeranno di raggiungere una coerenza tra le loro opzioni e il Vangelo.
Conclusioni personali e consigli pratici
Il cristiano, ma come sempre ci si riferisce ad ogni persona, dovrà sempre cercare di staccarsi dal votare un partito per "convizione cieca", e fare in modo invece di essere critico e propositivo in qualunque situazione senza che il coloro del partito lo possa influenzare. Analizzare ogni proposta, situazione ecc. con occhi quanto più oggettivi possibile.
Questo ci permetterà di porci come mediatori in una discussione, senza rinunciare a portare le nostre idee. Mi riallaccio per lo stretto indispensabile all'attuale situazione politica italiana ed ad un problema riconosciuto più o meno da tutti: i livello dello scontro politico sono quanto mai tesi e aspri. Una soluzione per elettori potrebbe essere proprio quanto detto qualche riga qui sopra: distacco emotivo da un partito.In questo modo chi vota un partito diverso dal nostro, chi ha un'idea diversa dalla nostra non lo vedremo più come nemico ma come fonte di confronto. Facciamo che questo sia possibile!
Fonti usate:
Bollettino Salesiano
Quale deve essere l'atteggiamento del cristiano di fronte ai modelli di società, le loro ideologie ispiratrici e la politica in generale? Ecco la domanda centrale di tutta l'Octogesima Adveniens. L'enciclica sociale di Paolo VI del 1971.
Piccola info: cos'è un'enciclica?
L'enciclica è una lettera pastorale del Papa della Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o sociali, indirizzata ai vescovi della Chiesa stessa, e, attraverso di loro, a tutti i fedeli. Perché attraverso di loro? Perché ci vuole molto molto tempo e studio per capire appieno il contenuto di testi di questa portata.
Difatti in questo articolo non viene usata neanche la metà delle cose scritte nell'enciclica in questione.
Vita politica attiva
Paolo VI inizia sottolineando l'obbligo per il cristiano di partecipare attivamente alla ricerca, all'organizzazione e alla vita della società politica. In modo responsabile e informato aggiungerei. Ma quale criterio usare per giudicare il valore delle ideologie? Di base il cristiano che vuole vivere la sua fede in un'azione politica, non può, senza contraddirsi, dare la propria adesione a sistemi ideologici che si oppongano radicalmente o su punti essenziali alla sua fede e alla sua concezione dell'uomo.
Ideologie e movimenti
Ma vediamo cosa dice riguardo ai movimenti storici che derivano dalle diverse ideologie. A questo proposito Paolo VI si rifà alla Pacem in terris di Giovanni XXIII, in cui viene fatta una distinzione tra "false dottrine filosofiche sulla natura, l'origine e il destino dell'uomo" e "i movimenti storici con finalità economiche, sociali, culturali e politiche". Questo perché le dottrine una volta elaborate e definite rimangono sempre le stesse. I movimenti invece non possono non subire gli influssi della situzione storica a cui appartengono, di conseguenza sono portati a mutamenti anche profondi.
Liberalismo e socialismo
Paolo VI ribadisce il NO di tutte le encicliche precedenti all'ideologia marxista e liberale: il cristiano non potrà aderire "né all'ideologia marxista, al suo materialismo ateo, alla sua dialettica di violenza; né a quell'ideologia liberale che ritiene di esaltare la libertà individuale sottraendola a ogni limite". La fede cristiana si pone quindi al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie.
Viene passata alla lente d'ingrandimento anche la rinnovata ideologia liberale. Essa è un'affermazione erronea dell'autonomia dell'individuo nella sua attività, nelle sue motivazioni, nell'esercizio della sua libertà.
Il cristiano dovrà molto attentamente impegnarsi in un opera di discernimento. Attingendo alle sorgenti della sua fede e agli insegnamenti della Chiesa, per evitare di lasciarsi sedurre e rinchiudere in un sistema i cui limiti e il cui totalitarismo rischiano di apparirgli troppo tardi se non li ravvisa nelle radici.
Particolare interesse riveste quel che l'Octogesima dice sulle correnti socialiste. Si sottolinea innanzitutto l'ambiguità del termine: secondo diversi continenti e culture esso assume forme diverse sotto uno stesso vocabolo. Non v'è dubbio che in molti casi il socialismo è stato e resta ispirato da ideologie incompatibili con la fede. Chiaro riferimento alle posizioni marx-leniniste. E cosa dire allora delle varie forme di socialismo democratico che rifiutano il marxismo delle origini? L'Octogesima distingue fra vari livelli. Una valutazione prudente del diverso legame concreto che, secondo le circostanze di tempo e di luogo, si riscontra tra ideologia socialista (non accettabile come visione totale e autonoma dell'uomo), concrete realizzazioni storiche del socialismo (soggette a mutamenti profondi, quindi anche accettabili), e la lodevole aspirazione ad una giustizia maggiore, permetterà ai cristiani di precisare il grado di impegno possibile in questa direzione, una volta assicurati i valori sopratutto di libertà, di responsabilità e di apertura spirituale che garantiscono lo sviluppo integrale dell'uomo.
Scriveva padre Sorge su "La Civiltà Cattolica": "È la prima volta che in un documento pontificio si ammette, sia pur con riserva, la possibilità per i cristiani di aderire a determinate correnti politiche del socialismo". Attenzione però, questo non ha nulla a che vedere con l'approvazione del socialismo da parte della Chiesa. Paolo VI insiste sull'originalità e sulla superiorità del pensiero cristiano: "La fede cristiana si pone al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie in quanto riconosce Dio, che interpella a tutti i livelli". Ancora: " Il cristiano affermerà al centro delle sue opzioni l'originalità dell'apporto cristiano a vantaggio dell'intera società".
In poche parole il Papa spinge ripetutamente i cristiani a impegnare la loro fantasia sociale e creatrice in un'opera seria, convinto che nessuna delle ideologie ancora dominanti porti con sé la risposta agli interrogativi dell'uomo.
La politica
La politca è una maniera esigente - ma non è la sola - di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri. Senza certamente risolvere ogni problema, essa si sforza di dare soluzione ai rapporti tra gli uomini. La sua sfera è larga e conglobante, ma non esclusiva. Un atteggiamente invadente, tendente a farne un assoluto, costituirebbe un grave pericolo. Pur riconoscendo l'autonomia della realtà politica, i cristiani, sollecitati a entrare in questo campo d'azione, si sforzeranno di raggiungere una coerenza tra le loro opzioni e il Vangelo.
Conclusioni personali e consigli pratici
Il cristiano, ma come sempre ci si riferisce ad ogni persona, dovrà sempre cercare di staccarsi dal votare un partito per "convizione cieca", e fare in modo invece di essere critico e propositivo in qualunque situazione senza che il coloro del partito lo possa influenzare. Analizzare ogni proposta, situazione ecc. con occhi quanto più oggettivi possibile.
Questo ci permetterà di porci come mediatori in una discussione, senza rinunciare a portare le nostre idee. Mi riallaccio per lo stretto indispensabile all'attuale situazione politica italiana ed ad un problema riconosciuto più o meno da tutti: i livello dello scontro politico sono quanto mai tesi e aspri. Una soluzione per elettori potrebbe essere proprio quanto detto qualche riga qui sopra: distacco emotivo da un partito.In questo modo chi vota un partito diverso dal nostro, chi ha un'idea diversa dalla nostra non lo vedremo più come nemico ma come fonte di confronto. Facciamo che questo sia possibile!
Fonti usate:
Bollettino Salesiano
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