Questo blog è stato un progetto a cura di Fabio Milocco, da molti anni ormai il blog non è più aggiornato anche se liberamente consultabile.
Le opinioni espresse negli articoli rispecchiano quanto l'autore ha pensato in quel tempo, non è detto che rispecchino l'attuale idea sulle cose. Grazie della comprensione.

Cerca solo in siti cattolici o sul web! (suggerimenti ben accolti!)

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri di Santo Natale e arrivederci al 2010

Salve a tutti,
ormai è giunto il tempo del Natale (e come non accorgersene: la pubblicità inizia a martellare già metà novembre!).
Questo periodo di "baci&abbracci" sarà forse un po' diverso rispetto agli anni scorsi. Sia per la crisi sia perché in fondo ogni anno è diverso!
C'è chi starà a casa fino al 6 gennaio e chi si farà si e no tre giorni di vacanza.
C'è chi parte e chi invece resterà a casa.
C'è chi passerà un felice periodo natalizio e chi dovrà cercare di risolvere problemi personali.
C'è chi lo passerà con le persone a lui care e chi si accontenterà di quello che decidono altri.
Ecc. ecc. ecc.

In ogni caso vi auguro ogni bene e un pizzico di fortuna per i vostri progetti. A tutti auguro di cuore un felice Natale e un prosperoso anno nuovo. Al 2010 !!

Qualche bella frase di auguri che vorrei condividere con voi tutti:

Per persone che incontriamo occasionalmente

  • In questo momento così intimo e speciale, vi giungano i nostri auguri più fervidi
  • Che la notte di Natale brilli per voi di luce, di grazia e di amore
  • Liete festività e auguri sentiti di gioia e di pace
  • A ... con gli auguri di sognare sempre giorni felici
  • Che Lei possa vivere un Santo Natale sereno tra i suoi affetti più cari
Ai nostri conoscenti più stretti (parenti, amici, morose/i ecc.)

  • Con gli auguri di tenere sempre accesa la fiaccola della fede
  • Averti è la più bella delle cose e finché tu sarai con noi, ogni Santo Natale sarà sempre più bello
  • Natale... C'è la stella cometa, ci sono i regali, ci sono però anche i dispiaceri... Ma forse la vita è anche questa: capacità di superarli. Buon Natale.
  • Un bacio sotto l'albero... Noi insieme. Noi sempre.
  • Un mondo di auguri... i più veri, i più sinceri, i più luminosi.
  • Tutte le stelle del cielo brillino sempre per voi come nella notte di Natale

Una della canzoni di Natale che preferisco con relativo video:
http://www.natalecapodanno.info/natale/happy-xmas-war-is-over-testo-e-traduzione/

sabato 19 dicembre 2009

Il Cristiano, la politca, le ideologie - Octogesima Adveniens

ATTENZIONE: ARTICOLO LIVELLO AVANZATO

Quale deve essere l'atteggiamento del cristiano di fronte ai modelli di società, le loro ideologie ispiratrici e la politica in generale? Ecco la domanda centrale di tutta l'Octogesima Adveniens. L'enciclica sociale di Paolo VI del 1971.

Piccola info: cos'è un'enciclica?
L'enciclica è una lettera pastorale del Papa della Chiesa cattolica su materie dottrinali, morali o sociali, indirizzata ai vescovi della Chiesa stessa, e, attraverso di loro, a tutti i fedeli. Perché attraverso di loro? Perché ci vuole molto molto tempo e studio per capire appieno il contenuto di testi di questa portata.
Difatti in questo articolo non viene usata neanche la metà delle cose scritte nell'enciclica in questione.

Vita politica attiva
Paolo VI inizia sottolineando l'obbligo per il cristiano di partecipare attivamente alla ricerca, all'organizzazione e alla vita della società politica. In modo responsabile e informato aggiungerei. Ma quale criterio usare per giudicare il valore delle ideologie? Di base il cristiano che vuole vivere la sua fede in un'azione politica, non può, senza contraddirsi, dare la propria adesione a sistemi ideologici che si oppongano radicalmente o su punti essenziali alla sua fede e alla sua concezione dell'uomo.

Ideologie e movimenti
Ma vediamo cosa dice riguardo ai movimenti storici che derivano dalle diverse ideologie. A questo proposito Paolo VI si rifà alla Pacem in terris di Giovanni XXIII, in cui viene fatta una distinzione tra "false dottrine filosofiche sulla natura, l'origine e il destino dell'uomo" e "i movimenti storici con finalità economiche, sociali, culturali e politiche". Questo perché le dottrine una volta elaborate e definite rimangono sempre le stesse. I movimenti invece non possono non subire gli influssi della situzione storica a cui appartengono, di conseguenza sono portati a mutamenti anche profondi.

Liberalismo e socialismo
Paolo VI ribadisce il NO di tutte le encicliche precedenti all'ideologia marxista e liberale: il cristiano non potrà aderire "né all'ideologia marxista, al suo materialismo ateo, alla sua dialettica di violenza; né a quell'ideologia liberale che ritiene di esaltare la libertà individuale sottraendola a ogni limite". La fede cristiana si pone quindi al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie.
Viene passata alla lente d'ingrandimento anche la rinnovata ideologia liberale. Essa è un'affermazione erronea dell'autonomia dell'individuo nella sua attività, nelle sue motivazioni, nell'esercizio della sua libertà.
Il cristiano dovrà molto attentamente impegnarsi in un opera di discernimento. Attingendo alle sorgenti della sua fede e agli insegnamenti della Chiesa, per evitare di lasciarsi sedurre e rinchiudere in un sistema i cui limiti e il cui totalitarismo rischiano di apparirgli troppo tardi se non li ravvisa nelle radici.
Particolare interesse riveste quel che l'Octogesima dice sulle correnti socialiste. Si sottolinea innanzitutto l'ambiguità del termine: secondo diversi continenti e culture esso assume forme diverse sotto uno stesso vocabolo. Non v'è dubbio che in molti casi il socialismo è stato e resta ispirato da ideologie incompatibili con la fede. Chiaro riferimento alle posizioni marx-leniniste. E cosa dire allora delle varie forme di socialismo democratico che rifiutano il marxismo delle origini? L'Octogesima distingue fra vari livelli. Una valutazione prudente del diverso legame concreto che, secondo le circostanze di tempo e di luogo, si riscontra tra ideologia socialista (non accettabile come visione totale e autonoma dell'uomo), concrete realizzazioni storiche del socialismo (soggette a mutamenti profondi, quindi anche accettabili), e la lodevole aspirazione ad una giustizia maggiore, permetterà ai cristiani di precisare il grado di impegno possibile in questa direzione, una volta assicurati i valori sopratutto di libertà, di responsabilità e di apertura spirituale che garantiscono lo sviluppo integrale dell'uomo.

Scriveva padre Sorge su "La Civiltà Cattolica": "È la prima volta che in un documento pontificio si ammette, sia pur con riserva, la possibilità per i cristiani di aderire a determinate correnti politiche del socialismo". Attenzione però, questo non ha nulla a che vedere con l'approvazione del socialismo da parte della Chiesa. Paolo VI insiste sull'originalità e sulla superiorità del pensiero cristiano: "La fede cristiana si pone al di sopra e talvolta all'opposto delle ideologie in quanto riconosce Dio, che interpella a tutti i livelli". Ancora: " Il cristiano affermerà al centro delle sue opzioni l'originalità dell'apporto cristiano a vantaggio dell'intera società".
In poche parole il Papa spinge ripetutamente i cristiani a impegnare la loro fantasia sociale e creatrice in un'opera seria, convinto che nessuna delle ideologie ancora dominanti porti con sé la risposta agli interrogativi dell'uomo.

La politica
La politca è una maniera esigente - ma non è la sola - di vivere l'impegno cristiano al servizio degli altri. Senza certamente risolvere ogni problema, essa si sforza di dare soluzione ai rapporti tra gli uomini. La sua sfera è larga e conglobante, ma non esclusiva. Un atteggiamente invadente, tendente a farne un assoluto, costituirebbe un grave pericolo. Pur riconoscendo l'autonomia della realtà politica, i cristiani, sollecitati a entrare in questo campo d'azione, si sforzeranno di raggiungere una coerenza tra le loro opzioni e il Vangelo.

Conclusioni personali e consigli pratici
Il cristiano, ma come sempre ci si riferisce ad ogni persona, dovrà sempre cercare di staccarsi dal votare un partito per "convizione cieca", e fare in modo invece di essere critico e propositivo in qualunque situazione senza che il coloro del partito lo possa influenzare. Analizzare ogni proposta, situazione ecc. con occhi quanto più oggettivi possibile.
Questo ci permetterà di porci come mediatori in una discussione, senza rinunciare a portare le nostre idee. Mi riallaccio per lo stretto indispensabile all'attuale situazione politica italiana ed ad un problema riconosciuto più o meno da tutti: i livello dello scontro politico sono quanto mai tesi e aspri. Una soluzione per elettori potrebbe essere proprio quanto detto qualche riga qui sopra: distacco emotivo da un partito.In questo modo chi vota un partito diverso dal nostro, chi ha un'idea diversa dalla nostra non lo vedremo più come nemico ma come fonte di confronto. Facciamo che questo sia possibile!




Fonti usate:
Bollettino Salesiano

domenica 13 dicembre 2009

Chi trova un amico trova un tesoro

Tutto ciò che posso fare è scrivere, parlarti a cuore aperto e farti abitare nel segreto di una o due parole piccole piccole.
La prima: “a”, come amicizia. Così si esprime un giovane universitario: “Non ho un amico da poter chiamare “amico mio”. Quanti reclamano amicizia e si sentono morire un poco alla volta al gusto della vita.
L’aquilone dice: voglio il cielo.
Il girasole anche: voglio il sole.
La margherita pure: voglio il prato.
A che serve il cielo, il sole, il prato se non ci sei tu?
Chi trova un amico trova un tesoro.
Da piccolo per attraversare la strada davi la mano alla mamma; da grande per confidare le tue ansie cerchi la mano di un amico.
Da piccolo ti perdevi nelle braccia della mamma.
Da grande le tue braccia cercano comprensione e accoglienza.
Da piccolo volevi diventare grande; da grande vuoi ritornare piccolo.
Un’amicizia vera non ha età, abita una sola stagione; quella dei sogni fatti da bambini.
Ognuno di noi alla domanda di amicizia vorrebbe rispondere positivamente.
Mi sento di poterti dire:
“Vorrei essere un’oasi se ti sentissi disperso, assetato, stanco e logoro.
Vorrei essere una casa se non avessi un recapito, un tetto, una accoglienza degna di te.
Vorrei essere una scala se volessi rialzarti di nuovo, guarire da ferite e ricominciare guardando in alto.
Credo nell’amicizia.
Se me la togliessero è come se mi portassero via il sole di giorno e la luna di notte.
Senza amici è vivere al buio, è mosca cieca.
Gli amici sono gli occhi che ti fanno gustare il mare, i monti, il cielo, le stelle, la natura tutta.
La seconda è: “v”, come la vita.
La vita può essere vissuta come calcolo o come dono, come possesso o come gratuità.
Come vivere?
Sorridi, dà luce a chi ti guarda.
Ama, dà calore a chi ti si avvicina.
Parla, dà voce a chi ti ascolta.
Aiuta il tuo sorriso, la tua parola, la tua cordialità a diffondersi intorno a te.
Da un’anima all’anima che ha bisogno di compagnia, di motivazioni, di cambiare vita!
Posso sciogliermi in una confidenza?
Vivo felice perché ho trovato un tesoro: un amico vero.
Questa è l’equazione della mia esperienza. La vita sta all’amicizia come l’amore sta alla gioia.

Carlo Terraneo
Commento
Una lettera davvero commovente, ci vuol far ricordare con forza che senza amici l'uomo si sente solo. Siamo nati per stare insieme! Facciamo che nella nostra incasinatissima vita di ogni giorno riusciamo a trovare tempo per i nostri amici, e non diamo sempre per scontato che siano sempre li. Quando arriviamo al punto di accorgercene solo quando ci mancano è un po' tardi, e pure opportunistico oserei dire!
Vi invito a leggere "L'amicizia attraverso internet" per un approfondimento nel mondo dei social network.




Fonti usate:
Bollettino Salesiano

sabato 5 dicembre 2009

Non rassegnamoci a sopravvivere aspettando un miracolo

Ecco, dal BS di ottobre 1909, un brano dell’articolo di fondo che mi è apparso particolarmente interessante, anzi, decisamente attuale. L’esortazione ai cattolici (ma vale per tutti e in ogni ambito) a destarsi “dal loro torpore” è quanto mai vera e può essere ripetuta e gridata oggi. E non solo ai giovani.

Molti son quelli, che, di fronte ai mali che oggidì affliggono la società, sentono una spina dolorosa in cuore, ma, purtroppo, pochi lavorano di proposito per alzare un argine contro l’impetuosa corrente devastatrice; perché i più, anche pii, retti ed esemplari, si limitano a deplorare le rovine che il vizio e la miscredenza vanno continuamente accumulando. Noi non vogliamo far la diagnosi di questo fatto; ma non possiamo fare a meno di osservare, che se molti dei cattolici si destassero dal loro torpore e comprendessero che oggi il loro primo dovere è la franca ed esplicita professione della fede, perché tutti non solo dobbiamo essere, ma dobbiamo pur mostrarci seguaci di Gesù Cristo, con la più generosa cooperazione individuale al trionfo dello spirito del Vangelo in mezzo alla società, più presto spunterebbe il giorno della sospirata restaurazione. È costume della Divina Provvidenza di lasciar libero il campo alle cause seconde e, in via ordinaria, di non intervenire là, dove l’uomo può fare, e deve fare, da sé. Chiunque, infatti, ha fior di senno non può attendere un miracolo quando non occorre; l’agricoltore ad esempio, non aspetta che i suoi granai si riempiano prodigiosamente di frumento, sapendo aver Iddio disposto che i campi biondeggino di messi mercè le sue cure. Or si vorrebbe pretendere che la società divenga cristiana in un ambiente irreligioso qual è quello che la circonda al presente… e non si cura la formazione cristiana della fanciullezza e della gioventù?


Leggendo questo articolo si nota lo stile un po' arcaico della lingua di cent'anni fa! Ma resta ben chiaro lo scopo: realizzare qui in terra la salvezza, intesa come realizzazione della nostra vita seguendo il Vangelo. Molti leggendo questa frase potranno ridere o pensare che sono solo stupidaggini. Ebbene io rispondo loro che la via per la felicità è proprio questa, felicità inesauribile però e non effimera (breve e limitata) come quella a cui possiamo essere abituati il sabato sera (un esempio a caso!).
Impegnarsi in ciò che si crede da soddisfazione e in definitiva ci rende orgogliosi e felici di noi stessi, senza contare il bene che possiamo fare per gli altri. Certo, innanzitutto bisogna mettersi nell'ottica che il mio prossimo è importante altrimenti se pensiamo solo a noi stessi va da se che questo articolo non ci serve a niente.

Per concludere vorrei dare una piccola raccomandazione: non aspettatevi risultati immediati e non abbiate paura dei fallimenti. Ma da questi ultimi cercate sempre di ripartire.




Fonti usate:
Bollettino Salesiano

mercoledì 25 novembre 2009

Come abbonarsi ad un feed (update)

Questo sito ha la possibilità di abbonarsi al feed (per farlo clicca qui) ma cos'è un feed e come faccio a usare questa utile funzione? Ecco qui una mini guida a proposito.

Cos'è?
Un feed in poche parole permette di rimanere aggiornati sugli aggiornamenti di un sito. In questo caso potrete vedere se è stato scritto un nuovo articolo e visualizzarne il titolo (alcuni programmi mostrano anche le prime righe dell'articolo). Il vantaggio sta che non dovrete visitare ogni volta il sito per controllare di persona con conseguente risparmio di tempo.
Vi propongo un video molto facile per capire cosa sono e come usare i feed. Attenzione: il filmato sembra far capire che per usare i feed occorra per forza iscriversi a qualche sito. Se volete usare il vostro browser leggete la guida che ho messo dopo il video.

Come abbonarsi usando il browser:
Ho fatto una sorta di guida molto semplice per i principali browser e in fondo per altri programmi.

INTERNET EXPLORER 7-8
1a - In alto sulla destra, nella barra dei comandi, c'è un simbolo simile questo:

cliccare su di esso e passare al punto 2, se invece non accade nulla leggi il punto 1b
1b - A destra c'è il contatore degli abbonati al feed, cliccare su di esso
2 -  Nella pagina che compare cliccare su "Sottoscrizione al feed"
3 -  Nell'avviso che compare cliccare su "Sottoscrivi"

FIREFOX 3
1a - In alto, a destra della barra degli indirizzi c'è questo simbolo:

(il colore può variare), cliccare su di esso (Atom o RSS è indifferente) e passare al punto 2, se invece non accade nulla leggere il punto 1b
1b - A destra c'è il contatore degli abbonati al feed, cliccare su di esso. Compare una pagina: nella parte superiore c'è un riquadro "Iscriviti Ora", cliccare su "View Feed XML"
2 - Nella finestra che compare andare a selezionare la "Barra dei segnalibri" e fare clic su "Abbonati"
3 - Se non succede niente forse non avete visualizzata la barra dei segnalibri, procedere così:
4 - Dal menu Visualizza andare su "Barre degli Strumenti" e selezionare "Barra dei segnalibri"

OPERA 9-10
1a - In alto, a destra della barra degli indirizzi c'è questo simbolo:

(il colore può variare), cliccare su di esso (Atom o RSS è indifferente) e passare al punto 2, se invece non accade nulla leggere il punto 1b
1b - A destra c'è il contatore degli abbonati al feed, cliccare su di esso.
2 - Compare una pagina:  in alto controllare che sia selezionato "Opera Mail" e cliccare su "Sottoscrivi"
3 - Se ci saranno aggiornamenti Opera vi avvertirà in automatico, altrimenti potrete andare nel menu feed (quelli in alto) e controllare manualmente ogni volta che vorrete.

CHROME
Questo browser non supporta ancora i feed, appena integrerà questa funzione sarò lieto di aggiornare la guida.

GOOGLE READER
Questa guida fa al caso vostro: http://nosatispassion.altervista.org/wordpress/trovare-informazioni/18/come-abbonarsi-ad-un-feed-rss/

ALTRI LETTORI DI FEED
1 - A destra c'è il contatore degli abbonati al feed, cliccare su di esso.
2 - Compare una pagina: nella parte superiore c'è un riquadro "Iscriviti Ora" dove sono presenti molti pulsanti: cercate quello del vostro lettore di feed e buona lettura!

In caso di problemi, suggerimenti, segnalazioni ecc. non esitate a commentare questo articolo.
Non mi resta che augurarvi buona lettura! Alla prossima!

lunedì 23 novembre 2009

Omosessualità - Comprendere per rispettare

Domanda
«Desidero porre l'attenzione dei lettori su un problema che molti nella nostra società vogliono celare dietro un velo di conformismo. Ho quasi 20 anni e sono un ragazzo omosessuale. Non l'ho deciso io, è una situazione di cui posso solo prendere atto. Nonostante questo sono profondamente cattolico. L'appello che desidero rivolgere ai lettori e ai cattolici in genere è di accogliere, seguire e divulgare gli ultimi insegnamenti e le parole di apertura della Chiesa nei confronti delle persone che vivono la mia situazione. Nel Catechismo la Chiesa invita a non discriminare... Non sto cercando di giustificare i comportamenti omosessuali, che la Chiesa condanna fermamente, desidero solo che la verità venga divulgata per intero e vi sia un atteggiamento di maggior apertura per chi vive il mio problema. Affinché non ci vengano negati i normali rapporti sociali e non ci dobbiamo nascondere... ».
Lettera firmata. Chieti


Risposta a cura di Xavier Thévenot.

«Caro amico. Hai ragione di sottolineare che la posizione della Chiesa al riguardo è spesso presentata male. La si usa talvolta falsamente per continuare a discriminare. Ora la Chiesa, nei suoi documenti ufficiali, ha un pensiero ben articolato, e distingue tra gli atti omosessuali, le tendenze omosessuali, e la persona che ha queste tendenze.

1. Prima di tutto, la Chiesa sostiene un rispetto incondizionato verso le persone omosessuali. Un rispetto identico a quello che si deve a ogni altra persona. Anzi, un rispetto ancora più attento perché, come dici bene tu, le persone non scelgono di avere queste ten- denze. Essi poi sono sottoposti a una prova psichica abbastanza pesante, e per di più. sono spesso vittime della incomprensione, costrette a vivere in solitudine grandi sofferenze interiori. Il Catechisrno della Chiesa Cattolica (al n. 2358) chiede "rispetto, compassione e delicatezza" verso i soggetti omosessuali, e una lotta risoluta contro ogni l'orma di discriminazione. Su questo punto c'è ancora molta strada da percorrere!

2. La Chiesa inoltre, sicura che la differenza sessuale è una realtà molto importante per una buona strutturazione della persona umana e delle società, afferma che le tendenze omosessuali non dovrebbero essere presentate in se stesse come valori, o come equivalenti alle tendenze eterosessuali. Concretamente, ciò significa per esempio che non si può mai augurare a qualcuno di avere forti tendenze omosessuali. Nello stesso tempo significa che i genitori devono educare i loro figli in modo da aiutarli a scoprire la ricchezza della differenza sessuale.

3. Infine, la Chiesa afferma che gli atti omosessuali sono "atti intrinsecamente disordinati". Cioè che a loro mancano oggettivamente alcune dimensioni importanti: nessuna vera complementarità sessuale, nessuna apertura alla fecondità. Per questo la Chiesa domanda alle persone omosessuali, come a ogni persona celibe, da una parte di evitare di porre liberamente questi atti, dall'altra di cercare, grazie al dinamismo dello Spirito, di umanizzare sempre più la loro sessualità. E ciò che chiamiamo virtù della "castità", ossia la virtù che consente di vivere la propria sessualità e affettività nella libertà di un figlio/a di Dio.


Altri articoli e approfondimenti sul tema:
- Omosessuali si nasce? (video)
- Omosessuali in politica, non vedo perché no!
- «L'Omofobia? Una grande bufala» Parola di ex gay militante
- "Luca era gay" e il tabù della conversione

Fonti usate:
Bollettino Salesiano

venerdì 13 novembre 2009

Un po' di Spirito Santo e divento superman?

Domanda
Dice il Vangelo dell’Ascensione che il segno che lo Spirito è disceso su una persona è questo: essa scaccerà i demoni, parlerà lingue nuove, il veleno non gli farà male, guarirà i malati con l’imposizione delle mani. Dove mai sono andati a finire questi fantomatici segni? Mi sa di favoletta.

Risposta
A quanto pare ricevere il dono dello Spirito Santo è come mangiare i fagioli magici di Pippo. Bando agli scherzi, andiamo con ordine.
Ogni cristiano diventa un segno visibile, sensibile, papabile dello Spirito quando “è quello che deve essere” e “fa quello che deve fare”, cioè quando è un testimone, uno che nella sua vita incarna l’ideale di Cristo, uno di cui si può dire: “è davvero una brava persona, un cristiano tutto d’un pezzo”. Solo allora sarà capace di:

- Scacciare i demoni (che vuol dire rifiutare ogni potere che si fa Dio; stare alla larga da ogni forma di idolatria. Oggi, ahimè, si adorano più i divi del calcio o della canzone ma anche il denaro può diventare il nostro "idolo". Quella cosa o persona per cui viviamo e più ne possediamo e più ne vorremmo).

- Prendere in mano i serpenti il cui veleno non farà male. (un vero cristiano ha la forza di resistere, di non lasciarsi contagiare dalla velenosità di certi uomini, di vivere tra gli uomini ma puntare al cielo, di difendersi dal virus della cattiveria. Esempio: il gruppo di amici che non ci porta a vivere una bella vita anche se nel breve termine ogni forma di diverimento sembra buona e "innocua").

- Guarire i malati (cioè prendersi cura della parte debole della società, incoraggiare, aiutare, ospitare, guarire le ferite di chi è stato ferito moralmente. No, so cosa state pensando: in realtà tutti noi possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo. Certo è che se aspettiamo che sia chi ha bisogno di aiuto a venire da noi, allora non aiuteremo mai nessuno).

Così si rende visibile il Signore. Il primo passo sarà sempre Lui a farlo (anche se non ce ne accorgiamo o siamo troppo pigri), ma noi dobbiamo fare il secondo.

N.B.
Non credo che nessun buon cristiano possa davvero permettersi di andare a stuzzicare i cobra nella loro tana. Vi do un consiglio: non provateci!

Fonti usate:
Bolettino Salesiano

venerdì 30 ottobre 2009

Dov'è la Chiesa quando serve? (con tutti quei soldi poi..)

Domanda
Dove stanno le grandi opere della Chiesa o dei preti? Oltre alle mega cattedrali costruite per affermare più il potere temporale che non quello di Dio? Perché c'è l'impressione usi la ricchezza per se e non per gli altri?

Risposta
Chi non si è mai lamentato della presunta ricchezza che la Chiesa non vorrebbe condividere con noi? Ecco, cerchiamo di mettere in secondo piano le "discussioni da bar" e informiamoci sulla questione.
Innanzitutto prima di dire che la Chiesa non fa niente inviterei appunto riflettere e ad informarsi. È ovvio che i media e i giornali parlino della Chiesa, o meglio del Papa, solo quando gli fa comodo perché cercano audience e quindi pubblicità e quindi soldi (gira e volta si torna sempre lì purtroppo). Non per questo si può pensare "se non sento dalla televisione non ci credo".
Spero che questo articolo vi dia la voglia di andare a informarvi un po' prima di criticare a priori (vale per qualsiasi cosa).


Prendete una qualsiasi rivista, proprio qualsiasi, sfogliate le pagine di cronaca, sopratutto quelle relativa a disastri naturali (tsunami, terremoti, guerre...) e quelle dei disastri alle persone (rom, barboni, ragazzi di strada...). Leggete. Vi accorgerete che i primi ad accorrere dove c'è dolore, miseria, povertà sono preti, frati, suore e volontari cattolici.
Qualche esempio: è stato un prete pugliese a portare in Africa l'idea della "Banca dei cereali" (il raccolto che non serve per mangiare lo si deposita e lo si rivende attraverso una cooperativa), è stato un prete salesiano che ha portato i pioppi in Patagonia (barriere salva colture contro il terribile vento della Pampa), la CEI ha messo a disposizione per le famiglie colpite dalla crisi un fondo di 30 milioni di euro che potrebbero diventare 180 o più con l'aiuto delle banche, ecc. ecc. ecc. Dietro gli eccetera c'è tanto tanto tanto altro che qui per ragioni di spazio non metterò.

Noterella storica: le mega cattedrali non sono state costruite dai preti "per affermare il potere del clero" ma guarda caso dal popolo, che le ha fortemente volute e pure pagate. Le diverse corporazioni di una città decidevano, poi facevano a gara con le altre per avere la cattedrale più bella. Rappresentano quindi la massima espressione della cultura medioevale. Erano, tra l'altro, sede per riti di carattere popolare, di riunione per le corporazioni, vi si teneva il mercato.. Addirittura venivano rappresentati spettacoli satirici che prendevano in giro la gerarchia ecclesiastica.

Tornerò forse più approfonditamente su questo tema che merita pagine e pagine. Nel frattempo potete inviare le vostre domande/opinioni commentando l'articolo o via mail: evangelizzazioneattiva@yahoo.it


Fonti usate:
Bollettino Salesiano

mercoledì 28 ottobre 2009

Su me e il sito

Salve caro/a visitatrice/ore,

mi sembra bello dare una breve presentazione di me, in questo modo sapete chi c'è dietro a questo sito. Senza togliere che un articolo va valutato per i suoi contenuti e non perché l'ha scritto tizio o caio. Però la persona fa la differenza circa la fiducia a quanto scritto. Quest'ultima spero di guadagnarmela pian piano.

Intanto vi offro uno stralcio di un discorso fatto da Papa Giovanni Paolo II sulla vocazione evangelizzatrice di ogni battezzato. Il discorso completo lo potete trovare cliccando qui.

Ogni battezzato deve essere un apostolo, cioè un inviato a trasmettere ovunque la luce del Vangelo, a portare in ogni dimensione della vita l’animazione del fermento cristiano.

Miei giovani amici! Il mondo dei vostri coetanei, il campo della cultura e dell’arte, il settore della vita civica e la politica, come ogni ambiente dell’attività umana, non possono essere estranei al vostro impegno di apostolato. Dico dell’apostolato individuale e di quello associativo. Ricordatelo sempre: dal vostro impegno dipende in gran parte il progresso della civiltà e della cultura dell’amore, di cui ha immenso bisogno la vostra epoca.


Mi chiamo Fabio Milocco, ho 19 anni e sono uno studente (aggiungere "con un lavoro" non sarebbe male!). Nella mia parrocchia cerco sempre di dare una mano. Mi piace leggere e guardare bei film, suono la chitarra e sono un appassionato dell'informatica in generale.

Non pretendo di scrivere verità illuminanti sul Cristianesimo o di fare il teologo di turno (non ne avrei assolutamente le conoscenze), ma nel mio piccolo vorrei cercare di contribuire all'opera di evangelizzazione, come giustamente il Papa ci invita a fare. Vorrei condividere con voi articoli riguardanti la religione, semplici e chiari ma sopratutto che vadano al punto della questione senza girarci tanto. E più importante ancora che riguardino fatti reali/pratici in cui ci si possa ritrovare: in fondo siamo tutti sulla stessa barca e prima o poi ci capita di vivere le stesse problematiche.
Dimenticavo una cosa: non sono un prete come ha pensato qualcuno (bel complimento però). Non prendete i miei articoli come verità assolute ma come spunti per possibili approfondimenti.
Sopratutto spero di far suscitare in voi una qualche minima curiosità rispetto ai temi religiosi, perché una delle poche cose che non riesco sopportare facilmente è l'indifferenza, il disinteressamento e il nichilismo in genere che si stanno diffondendo sempre più.

Sono consapevole che tuttora il 50% degli italiani non dispone di una connessione a internet ma questo vuol dire comunque milioni di visitatori e, sinceramente, a me basterebbe un solo lettore abbonato al feed per darmi la convinzione di continuare.

Mi piacciono molto e apprezzo i commenti critici, perché mi permettono di migliorare gli articoli futuri.
"Non sono d'accordo con te!": classico esempio di commento inutile non motivato, perché non danno modo di capire il punto di vista di chi scrive. Su internet non credo abbiano ancora messo una tassa sulle parole scritte quindi potete ampliare liberamente i vostri discorsi ;-)

Un saluto e.. buona lettura!



Se desideraste contattarmi per qualsiasi motivo potete scrivermi una mail. Sono disponibile ad eventuali corrispondenze.
Email: evangelizzazioneattiva@yahoo.it


P.S.
Per raggiungere tutti gli articoli di servizio cliccate sul menu in alto a destra "InfoPoint Generale"

sabato 24 ottobre 2009

Copyright - Diritto d'uso degli articoli

Se per qualche motivo state leggendo questo post potreste avvertirmi? Questo perché dovrei aver eliminato tutti i link che portano a questo post. Per contattarmi cliccate sul menu "Contattami" in alto sotto il titolo.
Fate riferimento a questa pagina: http://www.evangelizzazioneattiva.info/p/info.htm per informazioni sul copyleft di questo sito e come poter utilizzare i contenuti.

Buona lettura e buona navigazione!

mercoledì 21 ottobre 2009

Perché la Chiesa non ci spiega tutto?

Salve,
qualcuno di voi si sarà imbattuto almeno una volta in un mistero della Chiesa che non è riuscito a capire, oppure non più di moda. Se la risposta è no vuol dire che non avete mai avuto voglia di approfondire alcunché e con questo sito spero di invogliarvi a farlo! Se la risposta è si, probabilmente non ci avrete capito un gran ché e vi sarete chiesti come mai all'alba del 2010 esistono ancora misteri che la Chiesa non "vuole" spiegare. Vorrei riproporvi, un po' modificata, una domanda posta da un lettore del Bollettino Salesiano, la risposta è a cura del direttore dello stesso.

Domanda
Ma non è ora di dire basta a tanti misteri divini nell'odierna civiltà della scienza? Se siamo gente razionale, questo mistero di Dio che è contemporaneamente uno e tre, di eternità in cui non esiste tempo, i segreti di Fatima e l'elenco potrebbe continuare... Io dico che oggi non ci vogliono più misteri, ma verità svelate. E' quanto pretende la scienza e la moderna civiltà. Non credete?

Risposta
No! Proprio non credo. Che non ci vogliano più misteri nella nostra società della scienza, non è vero. Manco un po’! Anzi, pregate che i misteri restino e che nessuno sia in grado di risolverli. E questo per due buone ragioni.
La prima è questa: il giorno in cui non ci fosse più mistero attorno a Dio, non ci sarebbe più nemmeno Dio che è Mistero per definizione. “Se io comprendessi chi è Dio o Dio non sarebbe più Dio o io sarei un Dio!”, diceva un antico filosofo.
La seconda ragione eccola: il giorno in cui la scienza dovesse aver risolto tutto e non ci fossero più misteri da svelare, la storia della conquista dell’uomo sarebbe finita, finito il gusto della scoperta, la curiosità, lo stimolo del sapere. Finita anche la speranza. L’uomo avrebbe davanti uno spazio piatto, senza più stimoli. Non potrebbe che cadere nell’accidia e nella depressione più nera.
Perché? Lascio rispondere Leopardi: “Considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto universo […] pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana”.
In definitiva non avremmo più cibo per la nostra fame e sete di sapere, per la nostra voglia di scoprire, di spaziare, di sognare… Finiti anche i sogni, oltre ai desideri. Sbaglio?

Vorrei inoltre aggiungere una cosa prendendo ad esempio i famosi segreti di Fatima. I segreti che la Madonna ha rivelato solo ai veggenti e che non è possibile saperli subito (non è questo aspetto che mi interessa adesso). Se sono delle cose che permetterebbero all'uomo di vivere meglio perché non dirli a tutti? Perché non dare all'uomo la possibilità di accorgersi degli errori prima che essi accadano.
1) Innanzitutto l'uomo ha già a sua disposizione tutti gli strumenti per vivere bene e felice. Il fatto che poi decida di fare del male a se stesso o ad altri non dipende certamente da Dio o da un segreto non rivelato.
2) Mi ricollego sottolineando come la rivelazione di un segreto non porti a nessuna conseguenza concreta purtroppo. Faccio un esempio semplice. Ammettiamo che un segreto indichi lo scoppio della bomba atomica e ammettiamo che il Papa lo riveli prima del 1945. Hiroshima e Nagasaki si potrebbero così salvare vero? E invece no! Pensate che chi ha buttato quelle bombe non fosse a conoscenza della loro potenza? Non vi rubo altro tempo ma ricordate e meditate: l'uomo sa che una certa azione è maligna ma non si rende conto abbastanza delle conseguenze.


Ricordo che, come sempre, i commenti sono i benvenuti. Sopratutto le domande e le critiche! Ricordo inoltre che questo è il primo articolo della serie "Domande&Risposte" che promisi nel primo articolo. La struttura di questo articolo è quella che userò nelle future "Domande&Risposte" quindi è ben accetto qualsiasi consiglio a riguardo.


Fonti usate:
Bollettino Salesiano

martedì 13 ottobre 2009

L'amicizia attraverso Internet

Oggi vorrei affrontare il tema delle amicizie al tempo dei tanti grandi social network, strumento sempre più usato a livello mondiale (da me compreso). Da a un anno a questa parte in maniera massiccia anche in Italia.

In realtà i social network erano usati anche prima, ma solo Facebook è stato capace di una crescita così massiccia da finire perfino nei telegiornali. Ed è per questo che è stato definito un fenomeno sociale. Per chi non lo sapesse ancora, i social network sono fondamentalmente dei siti web in cui più persone possono comunicare (chat, messaggi privati..), condividere contenuti (foto, video..), "conoscere" nuove persone: tutto questo senza spostarsi dalla propria sedia. Sono quindi uno strumento molto potente e molto utile se ben usati (come molte cose dopotutto).
Io per esempio su Facebook mi sono posto la regola di accettare amicizie solo da persone che conosco, altrimenti poi non si capisce più niente e ti ritrovi la pagina principale piena di messaggi "spazzatura".. Detto questo non dilunghiamoci troppo su come il sottoscritto gestisce i propri account online e andiamo al sodo.

Sui social network è possibile conoscere persone nuove mai viste e che mai si vedranno di persona, molti si iscrivono proprio per trovare amici e riempire in modo fittizio la propria vita creandosi un oasi/rifugio felice ma NON REALE. Questo non può non farci riflettere su questo tema! Avere quasi solo amici "conosciuti" su internet è gravissimo perché può provocare un senso di vuoto interiore, di tristezza, di svogliatezza, di superficialità, a volte anche nervosismo ingiustificato con le persone "vere" perché ci si disabitua a comunicare verbalmente con persone in carne ed ossa a causa del distacco parziale dalla realtà. Le amicizie di internet sono a "basso costo", basta un click e se vanno. Inoltre non hanno quasi nulla dell'enorme complessità dei rapporti umani, o no?
Va da sé che passare molto tempo davanti al computer ha effetti negativi su scuola, amicizie e qualsiasi altra attività. Ma anche senza arrivare a questi livelli limite (secondo me non sono neanche tanto limite, sopratutto per i giovani) si è oramai innestato un processo generale che lentamente mira a svuotare di significato la bellezza e l'amore che c'è nell'amicizia.

Ultimamente mi è capitato di leggere le statistiche di alcuni studi, condotti per capire se internet (in particolare i social network) faccia bene agli affetti o se ti stacca negativamente dalla realtà. Secondo gli scienziati del Pew Internet and American Life Project, internet fa bene all'amicizia; stando invece al precedente studio di Stanford e dell'università di Berlin, internet "isola". Secondo me i risultati raggiunti non sono paragonabili perché mostrano due facce della stessa medaglia, i due studi hanno una parte di verità ciascuno. L'uno non esclude l'altro, andiamo a vedere perché sono arrivati a due conclusioni differenti
Uno studio prende in esame il tempo passato in internet, che quando è usato male e troppo tende a isolare senza ombra di dubbio, poiché ruba tempo a tutte le altre attività e ci fa confondere la realtà con le relazioni tessute in rete.
Il Pew, invece, prendendo in esame circa 3500 persone ha dimostrato come il 72% delle persone che usa internet era andata a trovare un parente o un amico il giorno prima di essere intervistato per lo studio, mentre solo il 61% di chi non lo usa lo aveva fatto. La chiave di lettura, secondo me, è che grazie a internet ci si possa mettere daccordo per vedersi di persona più frequentemente e facilmente rispetto ai normali mezzi: certo è che se uno ci tiene ad un amico o ad un suo parente..
Dallo studio è emerso pure che molti ancora non usano internet per discutere delle cose più importanti con la famiglia e gli amici: e meno male dico io! Ogni forma di comunicazione non verbale (dalle chat agli sms) deve essere usata al limite per darsi appuntamento e se non possibile chiamarsi. Più di qualche persona che conosco ha visto il rapporto con il moroso/a degradare sempre più a causa di questo "discutere" solo scritto che può far nascere incomprensioni con relative arrabbiature. Bisogna rendersi conto che se Dio ci ha donato una voce con diversi toni e di una mimica complessa (sopratutto facciale) un motivo ci sarà, o no? Se proprio non c'è altro mezzo è meglio che niente, ma solo una tantum (ma tantum tantum!).

Vorrei concludere condividendo con voi una storia vera, sperando possa servirvi a percepire come un qualcosa di reale il pericolo che stiamo correndo: rivolto sopratutto ai giovani!
Scrive una nonna preoccupata del cambiamento della nipote che passa troppo tempo su internet:


"Mia nipote non ha più la mamma e sono io a occuparmi di lei, con il papà. Ma sono in difficoltà. Milly (nome fittizio) è una solitaria, e mi sembra che sia diventata dipendente da Internet. Quando le dico di cercarsi amiche mi risponde che ne ha a migliaia in Facebuk (sic) e si confida con loro ed esse l’aiutano tantissimo. Mi domando, allora perché è più svogliata, più superficiale, più nervosa di quando non aveva Internet? A noi nonni non c’è nessuno che ci aiuta, ma mica la saggezza ce l’abbiamo infusa."


Link interessanti inerenti:

- Perché sei mio amico su Facebook? Un sondaggio rivela quali sono i motivi per cui si aggiunge o accetta nuove amicizie su facebook e perché si eliminano amici dalle proprie liste.

Fonti usate:
Bollettino Salesiano
Punto Informatico

domenica 11 ottobre 2009

Layout blog ultimato (aggiornato)

Salve a tutti,

con oggi il lavoro alla grafica del sito, pulizia codice, gadget, problemi di compatibilità ecc. si può dire finito.
Sperando di fare cosa gradita ho creato un piccolo sondaggio per sapere cosa ne pensate. Se volete aggiungere qualcosa potete commentare questo post. Ogni commento, come sempre, sarà graditissimo!
Questo ovviamente non vuol dire che tutto rimarrà uguale, ma solo che il "lavoro di base" è finito.

Un grazie a tutti coloro che visitano questo sito e che contribuiscono con le loro idee, critiche, suggerimenti ecc.

A presto!

P.S.
Sto ultimando un paio di articoli, saranno online il prima possibile!

Aggiornamento:

Ad oggi 09/01/2009, il sito ha subito numerosissimi interventi (alla faccia di layout completato!). Una su tutti è stata l'aggiunta della licenza, del contatore Google Analytics, varie categorie di link (utili, consigliati, gestiti), la ricerca personalizzata di google (che cerca all'interno di una serie di siti da me selezionati, ma potete suggerirmene altri se volete) e tante altre cosette che hanno reso e renderanno bello questo sito. Come sempre potete inviarmi ogni suggerimento che vi passa in testa. A questo proposito vi segnalo il pulsante "Feedback" sulla sinistra con cui potete inviare automaticamente idee, problemi, frasi varie ecc. L'unico requisito è avere un account Get Satisfaction, Facebook, Google, Twitter, Windows Live ID (hotmail, messenger) oppure OpenID (necessario per farvi riconoscere dal sistema, i vostri dati non avrò accesso né io né nessun altro).

Vi saluto, al prossimo aggiornamento!

sabato 3 ottobre 2009

L'inferno, cos'è?

Prima o poi ci pensiamo tutti: cosa accade dopo la morte? Se sono stato buono andrò in paradiso (o al limite in purgatorio) e se sono stato cattivo vado all'inferno? Ma l'inferno è eterno? Hanno ragione coloro che credono nella durata limitata delle pene dell'inferno come in qualsiasi punizione terrena? Come può Dio voler salvare tutti gli uomini se chi va all'inferno è condannato per l'eternità? Non è un controsenso? Se è questo che state pensando o che vi state domandando allora forse questo breve articolo potrebbe fare per voi! Se non è quello che state pensando, credo vi sarà utile ugualmente.

Intanto partiamo dal presupposto che l'inferno, come il male (vedi l'articolo sul perché del male), non lo ha creato Dio. Al numero 74 del Compendio (vedi Fonti) si parla della caduta degli angeli, nella quale si racconta la vicenda di Satana ed altri demoni che, da angeli creati buoni da Dio, si trasformano in malvagi perché, con libera e irrevocabile scelta, hanno rifiutato Dio e il suo Regno: dando così origine all'inferno. Essi tentano continuamente di attrarre l'uomo alla ribellione contro Dio e i suoi Insegnamenti, ma Dio afferma in Cristo la sua sicura vittoria contro il maligno. Questo non vuol dire che possiamo permetterci di stare a guardare il male che opera solo perché tanto Dio ha detto che lo vincerà e così poi saremo felici e contenti senza aver fatto nulla: questo succede nelle illusioni non nella vita vera. Se vogliamo che la nostra vita sia vera e piena (nel senso di avere una vita bella, felice e piena) dobbiamo impegnarci a seguire gli insegnamenti di Cristo in modo attivo, tenendoci sempre all'erta nei confronti di un maligno sempre pronto a rovinare, pure nelle piccole cose, la nostra vita. Il suo intento è, ovviamente, farci credere il contrario.

A questo punto dovreste aver capito che l'inferno è una scelta, non una punizione che si abbatte sul peccatore morto in peccato mortale. Smettiamola con la visione di Dio come un giustiziere che si accanisce su chi non rispetta la sua volontà. L'inferno è una scelta personale! Tutte le creature umane vengono a trovarsi di fronte a un bivio: la via del bene e la via del male. La saggezza umana e l'amore di Dio che non abbandona mai nessuno e sempre pronto a perdonarci ci invitano decisamente a lasciare la via del male. (Attenti però a non seguire le orme di colui che fa tutto quello che vuole solo perché tanto il Signore perdona sempre!). Dentro di noi sappiamo se meritiamo il paradiso, l'inferno o se abbiamo bisogno di purificarci. L'inferno infatti non è una condizione solo della vita ultra terrena ma ce lo creiamo già qui in terra con il nostro comportamento. Anche se non ce ne accorgiamo subito, ogni peccato (anche il più piccolo!) è un passo sulla via del male, e ogni passo sulla via del male ci porta ad un senso di vuoto interiore, di ribellione contro le regole e genitori, ad offendere gli altri e a trattarli male, a cercare negli altri solo profitto e convenienza ecc. ecc. ecc. Ditelo con che parole volete ma peccando creiamo l'inferno al nostro interno!
Ricordiamoci che quando noi pecchiamo non ce ne accorgiamo: il maligno è subdolo, furbo, ci affascina con promesse effimere (brevi, inutili, fini a se stesse), ci inganna fino all'ultimo e spessissimo ci fa vedere chi cerca di metterci in guardia come degli ostacoli alla felicità.
L'esame di coscienza è un fondamentale aiuto per conoscere se stessi e valutare correttamente le nostre azioni, sembra banale saper valutare le nostre azioni ma non è così. Saper dire cosa è male e cosa è bene non vuol dire saperlo fare. Di questo magari ne parleremo meglio quando affronteremo il tema della confessione.

N.B.
Non pensiate che io sia il santerello di turno, anzi! Ma è proprio la consapevolezza che ci dobbiamo aiutare per vivere nella rettitudine che mi spinge a scrivere questi articoli.

P.S.
Qualsiasi commento è al solito ben accetto :-)


Fonti consultate:
Rivista Maria Ausiliatrice
Compendio – Catechismo della Chiesa Cattolica

venerdì 2 ottobre 2009

I Testimoni di Geova e le trasfusioni

Il rifiuto dei Testimoni di Geova alle trasfusioni di sangue è  uno dei loro precetti più discussi e pericolosi (a volte mortale).

Secondo me qui cadiamo nello stesso "errore", che fece la Chiesa valutando le tesi di Galilei eretiche in base al significato strettamente letterale dato alle Sacre Scritture (ma questo argomento lo approfondiremo più avanti non temete), ma in questo caso il significato viene estirpato ed adattato.

Dobbiamo per forza partire dal presupposto che Dio vuole salvare la nostra vita, non togliercela: "La gloria di Dio è l'uomo vivente!" (S. Ireneo). Se Dio ha creato l'uomo, non può volerlo morto perché "Dio ama la vita", grida accorato papa Ratzinger. Quando dalla Sua Divina fantasia uscì la vita, e specificatamente quella umana, il Creatore esclamò entusiasta: "Ecco, è una cosa molto buona", la migliore cosa fatta. Per gli altri "pezzi" della creazione il libro sacro dice: "Dio vide che era cosa buona". Il superlativo lo usa solo per l'uomo. Non sarebbe un controsenso allora se Dio ci impedisse di curarci?

La prima presunta proibizione si trova in Genesi 9:3-6 :

«Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo. Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue. E, oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime. Lo richiederò dalla mano di ogni creatura vivente; e dalla mano dell'uomo, dalla mano di ciascuno che gli è fratello, richiederò l'anima dell'uomo. Chiunque sparge il sangue dell'uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall'uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l'uomo».

È chiaro che in queste parole il sangue, sia umano che animale, è menzionato in relazione all'uccisione, alla soppressione di una vita. Siccome la vita appartiene a Dio, Egli vieta all'uomo di cibarsi del sangue (definito in questo passo come l'anima) reclamando quindi ogni esclusiva diciamo. Anche in altri passi della Bibbia si parla del sangue, ma sempre in relazione ad animali uccisi. Fondamentalmente quindi Dio proibì il sangue come alimento per incutere, visibilmente, tramite un simbolo concreto, il rispetto per la sacralità della vita: uccidere gli animali era una concessione, non un diritto.

Dobbiamo ritenere questo divieto valido anche in caso di pericolo per la nostra vita? Non c'è nessun passo biblico in cui si affermi che si debba morire di fame piuttosto che mangiare il sangue; e, in effetti, un simile comportamento sarebbe incoerente: significherebbe, infatti, mostrare maggiore rispetto per un simbolo (il sangue) che per la realtà da esso simboleggiata (la vita). Per illustrare il punto, sarebbe come avere per l'anello nuziale, simbolo del matrimonio, un rispetto tale da preferirlo al matrimonio stesso, e quindi, messi di fronte all'alternativa tra il sacrificare la propria moglie o la vera nuziale, si scegliesse a favore di quest'ultima.

Inoltre il sangue viene considerato tessuto, quindi fare una trasfusione è come fare una donazione di organi e i TdG consentono il trapianto. Per non parlare della carne! Contiene sangue, eppure mi pare non manchi nelle loro tavole.

Per concludere, questa loro regola non ha alcun fondamento e spero vivamente si rendano conto che così continueranno a lasciar morire persone che, convinte di questo precetto, non si lasceranno curare adeguatamente.


Fonti usate:
Bollettino Salesiano
http://www.infotdgeova.it/

lunedì 28 settembre 2009

Il male esiste? Perché Dio lo ha creato? (rivisto)

Un Professore universitario volle sfidare i suoi studenti con questa domanda. Dio ha creato tutto ciò che esiste? Uno studente coraggioso risponde, sì, lo ha fatto!

Il Professore dice, Dio ha creato ogni cosa? Sì, signore, replica lo studente.

Il Professore risponde, "se Dio ha creato ogni cosa, egli ha dunque anche creato il male poiché il male esiste, allora Dio è cattivo."

Lo studente rimase silenzioso dinanzi a tale risposta.

Il Professore era veramente felice di sé stesso e si vantava di fronte agli studenti poiché aveva provato ancora una volta che la fede cristiana era un mito.

Un altro studente alza la mano e dice, "Posso porle una domanda Professore? " Certamente, risponde il Professore.

Lo studente replica, "Professore, il freddo esiste? " "Che specie di domanda è questa? Certamente che esiste. Non avete mai avuto freddo? " ribatte il Professore.

Il giovane risponde, "in realtà Signore, il freddo non esiste. Secondo la legge di fisica, ciò che consideriamo freddo, è in realtà l’assenza di calore. Qualsiasi individuo o qualsiasi oggetto possiede o trasmette dell’energia. Il calore è prodotto da un corpo o da una materia che trasmette dell’energia. Lo zero assoluto (–273,15° C) è l’assenza totale di calore; tutta la materia diventa inerte ed incapace di reagire a questa temperatura. Il freddo non esiste. Abbiamo creato questa parola per descrivere ciò che proviamo se non abbiamo alcun calore.

Lo studente continua. "Professore, l’oscurità esiste? " Il Professore risponde, "certamente che esiste! "

Lo studente risponde, avete ancora torto Signore, l’oscurità non esiste neppure. L’oscurità è in realtà l’assenza di luce. Possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. In effetti, possiamo utilizzare il prisma di Newton per frammentare la luce bianca in molti colori e studiare le diverse lunghezze d’onda di ogni colore. Non potete misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può fare irruzione in un mondo di oscurità ed illuminarlo. Come potete stabilire lo spazio che occupa l’oscurità? Misurate la quantità di luce presente, non è vero? L’oscurità è un termine utilizzato dall’uomo per descrivere ciò che accade in assenza di luce."

Concludendo, il giovane chiede al Professore, "Signore, il male esiste? "

Ora dubbioso, il Professore risponde, "certamente come l’ho già detto. Lo vediamo ogni giorno. È negli esempi quotidiani dell’inumanità dell’uomo verso l’uomo. È nella moltitudine dei crimini e delle violenze ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono nient’altro che del male!"

Lo studente risponde, "il male non esiste Signore, o almeno non esiste di per sé. Il male è semplicemente l’assenza di Dio. È come l’oscurità ed il freddo, una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male non è come la fede, o l’amore che esiste come la luce ed il calore. Il male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio nel suo cuore. È come il freddo che viene quando non c’è nessun calore o l’oscurità che viene quando non c’è nessuna fonte di luce. "

Il Professore si siede. Il nome del giovane?
Albert Einstein


Mi sembrava bello iniziare con questo brano, vi do una piccola chiave di lettura: il male esiste, ma è vero che quando noi non abbiamo Gesù nel cuore la nostra vita diventa come sospesa su un filo: molto in bilico fra una scelta e l'altra. Perché se non abbiamo nessuna guida la strada la scegliamo da noi, ed è inevitabile andare a finire su sentieri sbagliati. Questo racconto invita a farci riflettere. Riflettere in tutte quelle occasioni in cui non ci accorgiamo della presenza di Gesù e andiamo avanti di testa nostra. Tornando al male: ho scritto che esiste. Ed è pure molto insidioso, è come un assedio continuo al nostro cuore e purtroppo lo facciamo entrare dalla porta principale troppo spesso. A tal proposito cito dalla lettera di San Pietro (1Pt 5,8-9) "Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo." La Madonna ci da cinque consigli a tal proposito: preghiera con il cuore (rosario), Eucarestia, Bibbia, Digiuno, Confessione mensile.

sabato 26 settembre 2009

Primo Articolo

Salve a tutti,

mi chiamo Fabio Milocco, ho creato questo blog perché noto che in rete è sempre più difficile cercare dei siti affidabili in cui trovare risposte alle tante domande che ci poniamo ogni giorno sulla religione, sulla Chiesa. O più concretamente capire le parole del Papa, capire la dottrina della Chiesa che ci appare sempre più retrograda e obsoleta.


In un primo periodo mi dedicherò a pubblicare le domande e le risposte più frequenti e a raccogliere quelle che Vorrete inviare.
Una volta pubblicato buona parte delle domande, sempre con il vostro aiuto, andremo ad approfondire le notizie riportate dai mass media che notoriamente le alterano per le loro esigenze (che non sono quasi mai la corretta e completa informazione).
Detto questo, non aspettatevi di veder approfondita ogni notizia che sentite: darò spazio a quelle che Vorrete inviarmi perché purtroppo spesso e volentieri il tempo manca. Ed è anche per questo che non c'è nessuna periodicità, quindi se desiderate tenervi informati abbonatevi al feed.
In questo mini progetto mi avvarrò ogni tanto dei preziosi consigli di persone a me vicine con molta più conoscenza e bravura.

Sto ancora completando il layout del sito in modo ottimizzare la facilità di navigazione. Spero di finire entro la prima settimana di Ottobre 2009.


P.S.
Vi propongo due frasi che mi sono venute in mente mentre scrivevo (si lo so sono un po' svitato :p)
"La volontà, volendo, abbonda"
"Quando non si ha niente da fare il tempo abbonda"