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martedì 23 febbraio 2010

La verità è solo una bugia detta a fin di bene?

Leggendo il Bollettino Salesiano di Febbraio sono rimasto colpito, nella sezione domande al direttore, da una in particolare.

Lei, direttore, che ne pensa della bugia, detta a fin di bene e […] della bugia in generale? Ci tengo a un parere […] soprattutto oggi.
Rosario, Catania


Caro signore, in America un presidente che dice bugie al congresso o alla nazione, perde il posto. È capitato. Nel Vecchio Continente più smaliziato la bugia è in voga e la verità ha perduto consistenza. La catechesi minuziosamente praticata dalla Chiesa, dai genitori e soprattutto dai nonni ai bambini faceva della bugia uno spauracchio da evitare e le prime confessioni dei piccoli avevano come incipit: “ho detto bugie!”.

Oggi però, il vocabolario etico sembra sovvertito al riguardo. Non ci si fida più di nessuno: la bugia è sempre dietro l’angolo, sempre in agguato. Un tempo, nemmeno troppo lontano, la parola data era garanzia di verità: venir meno alla parola data era uno scandalo e soprattutto una vergogna: il colpevole veniva messo alla gogna e scansato da tutti. Bisognava essere “uomini d’onore”. Oggi “essere uomini d’onore” significa essere mafiosi, né più né meno.
La parola data è considerata poco più di un “pourparler”, un “pro forma”, un intercalare senza spessore. Uno che dice la verità non è né furbo né intelligente, è solo un povero stupido. Ciò sembra valere soprattutto nei gradini alti, per esempio nella politica: si dice che la diplomazia è l’arte di dire bugie, e l’Europa è la madre nobile della diplomazia. Abbiamo inventato “la bugia a fin di bene”, il che farebbe arrossire Gesù Cristo per il quale: “il vostro parlare sia sì se è sì e no se è no, il resto viene dal maligno!”. Così, caro signore, la bugia ha conquistato posizioni sorprendenti nella scala sociale, è salita in cattedra e, ahimè, è in bocca a capi di Stato, ministri, sottosegretari, sotto/sotto segretari, superiori, religiosi, preti, laici… Forse quelli che dicono meno bugie sono proprio i bambini. Il mondo s’è rovesciato. Per essere sicuri che qualcuno dica il vero e non ci freghi oggi occorrono firme autenticate, timbri, marche da bollo, avvocati, notai, ecc. La vecchia stretta di mano è stata messa in soffitta, la parola data è poco più che spazzatura: “Carta canta”, dicono tutti. La verità è diventata di carta!
Lei non ha un po’ di nostalgia di nostra vecchia signora Verità?





Conclusioni:
Nessuno ci chiede di non dire più nessuna bugia. O meglio: quello è l'obiettivo, ma ad un obiettivo ci si arriva in piccoli passi.
Quello che possiamo impegnarci a fare è rinunciare a tutte quelle bugie dette per non voglia di far qualcosa, per nascondere le nostre responsabilità e i nostri errori. Potrei continuare, ma credo che il messaggio sia stato recepito.

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