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sabato 6 febbraio 2010

Mentalità giovanile: non lasciamola a se stessa

“È difficile riuscire a capire la mentalità dei giovani”: affermazione questa riferibile a molti adulti di oggi che non ricordano più la loro gioventù, ma risulta un compito arduo capire se stessi anche per i giovani.
Inevitabilmente negli ultimi anni molte cose sono cambiate, ma ciò che più colpisce è la crescente indifferenza dei ragazzi di fronte a tutto ciò che accade nel mondo ad esclusione degli eventi che li riguardano direttamente.
A mio parere poche sono le persone che si fermano un attimo per riflettere sulle proprie azioni o sulle proprie emozioni e in numero ancora minore sono i giovani. Anzi, quando qualcuno li invita a farlo diventa "uno che non si fa gli affari suoi".
Questo fatto non è dovuto soltanto al carattere innato di una persona ma anche alle influenze dovute alla sua educazione, alle esperienze vissute e agli ambiti sociali in cui si muove e agisce. Tutti insieme questi fattori contribuiscono a formare ed arricchire il patrimonio personale di ciascuno di noi ed è per questo motivo che riconosco nella società la causa principale della caduta di tensione ideale che caratterizza i più giovani.
Al giorno d'oggi per esempio la televisione non ha più la funzione educatrice e d'informazione che aveva un tempo ma trasmette quasi esclusivamente spettacoli di intrattenimento che spesso riportano esempi da non seguire e totalmente privi di valori. Anche la scuola fa fatica a indirizzare i propri alunni verso certi ideali e in aggiunta gli ambienti sportivi incitano le persone ad una competizione sfrenata che proti ad ogni costo alla vittoria.
Molto importante è anche il ruolo della famiglia che dovrebbe essere la principale fonte da cui attingere i più alti ideali ma che molte volte non trova il tempo per parlare di particolari situazioni e aiutare a riflettere su altre finendo sopratutto per dimenticare l'importanza della figura che rappresenta. È possibile trovare un'ulteriore causa di indifferenza giovanile anche nell'ateismo. Il credere in qualcuno o qualcosa di importante accresce il senso dei valori e porta una persona ad assumere determinati comportamenti e posizioni rispetto ad altre e cercare un confronto mirando a obiettivi prefissati. Molti ragazzi per scelta delle persone che gli stanno accanto oppure per volontà propria non professano nessuna religione e quindi sono privi di alcuni modelli che possono aiutare a crescere interiormente nel rispetto degli altri.
In conclusione, pur essendo consapevole di possedere mentalità giovanile, “da ragazzi”, posso affermare seguendo la mia linea di pensiero che i giovani d'oggi sono molto influenzati dalla società, che stenta a fornire ideali giusti da seguire, e di conseguenza cadono nell'indifferenza interessandosi sempre meno ai problemi e allontanandosi dalla cose più importanti che però fanno riflettere ma comunque non bisogna dimenticare che molti ragazzi hanno dei valori ben saldi. Se tutti quanti possedessimo maggiori e migliori ideali probabilmente esisterebbe un mondo migliore e non ci si dovrebbe preoccupare troppo degli atteggiamenti sbagliati della gioventù.
Quello che ho esposto fino ad ora è certamente una verità ben nota ma ciò che molte volte non si riesce o non ci si sforza di notare è che tutti siamo diversi e proveniamo da ambienti differenti e quindi non trovo per nulla scontato spezzare una lancia a favore dei ragazzi che cercano di non uniformarsi alla massa ma che con la propria veste e i propri valori riescono a distinguersi e a formarsi una propria personalità.


Chiara Foschia


Conclusioni:
Ringrazio sinceramente Chiara per avermi lasciato pubblicare il suo tema e rinnovo l'invito a chiunque pensi di avere un'idea in testa (tutti) a provare a scriverla.
Volevo fare solo alcune precisazione che mi sono venute in mente mentre leggevo l'articolo.
1) Quando si parla dell'assenza dei valori in televisione non mi trovate d'accordo. La televisione e la società offrono una varietà di "contro valori" assolutamente belli (bellezza effimera) e ingannevoli. Entrano molto facilmente nelle nostre coscienze giorno dopo giorno, e questo annebbia sempre più la nostra capacità di comportarci da uomini liberi e molto spesso arriviamo a essere d'accordo con la televisione sempre più spesso. Attenzione, non pensate solo a sesso e violenza perché sono solo la punta dell'iceberg.
2) La famiglia deve riassumere il ruolo centrale di educatore primo di un bambino/a, invece oggi si assiste con sempre maggiore preoccupazione alla cosiddetta emergenza educativa a cui la Chiesa vuole porre rimedio. Venendo additata al solito come "uno che non si fa gli affari suoi". Io vorrei lanciare un appello ai genitori affinché imparino a esserlo e non pensare che il vostro metodo sia perfetto come spesso accade. Casi estremi: i genitori vegetariani che per le loro idee quasi ammazzano i figli per denutrizione, i genitori drogati, i genitori troppo protettivi ecc.

5 commenti:

  1. Se volete contattare l'autrice potete farlo alla mail del sito: evangelizzazioneattiva@yahoo.it

    Vi propongo alcuni altri articoli sullo stesso tema:

    Articoli vari sui giovani (consigliati)

    Questo altro articolo è più approfondito e "professionale" ma più difficile:
    Il mondo dei giovani: chi sono? Che cosa cercano?

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  2. "Molti ragazzi per scelta delle persone che gli stanno accanto oppure per volontà propria non professano nessuna religione e quindi sono privi di alcuni modelli che possono aiutare a crescere interiormente nel rispetto degli altri."

    Personalmente penso che la fede non sia una scelta, non è che i giovani scelgono di vivere senza dio. Semplicemente molti di noi non lo vedono dio nel mondo. Se vedessimo un dio che ci ama non avremmo niente da guadagnare nel rifiutarlo. Non siamo così "privi di valori". Abbiamo altri valori. Non esiste solo il cristianesimo.

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  3. Ciao Anonimo,
    ti rispondo per punti:

    1) "privi di alcuni modelli" vuol dire che seguendo un percorso di fede non ti viene fatto il lavaggio del cervello ma per la maggior parte ti viene insegnato concretamente ad affrontare la vita e ad essere felici. Le parabole di Gesù, per fare un esempio chiaro, sono una metafora dei comportamenti umani e di come correggerli prima che essi si verifichino. D'accordo che sbagliando si impara, ma devi proprio sbagliarle tutte per imparare? O forse è meglio dar retta a qualcuno che ne sa un po' più di te?

    2) Io penso invece che i giovani o non se ne interessano o sono contro. Tralascio per ora il bigottismo o le vie di mezzo per semplicità. Tu dici che molti giovani non lo vedono Dio nel mondo, cosa vuol dire? Potresti farmi degli esempi? Perché fino a prova contraria Dio esiste eccome, esiste documentazione circa Gesù figlio di Dio che è risorto, esistono i miracoli documentati da fior fiore di scienziati atei etc. Ma queste cose non ci toccano e quindi ce ne freghiamo, ma non è che non esistono. Quindi vedi, il fatto di non vederLo io lo tradurrei in non voler vederLo.

    3) "Abbiamo altri valori. Non esiste solo il cristianesimo." Sono proprio curioso di sapere quali sono i valori a cui fai riferimento..

    4) Non siamo così "privi di valori". Non capisco da cosa tu ti voglio difendere, comunque mi trovi perfettamente d'accordo. A questo proposito ti consiglio la lettura di questo articolo: http://evangelizzazioneattiva.blogspot.com/2010/01/giovani-senza-valori.html

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  4. Questo articolo risponde da un certo punto di vista a "Semplicemente molti di noi non lo vedono dio nel mondo": http://www.chiediloaldon.it/?p=246

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