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venerdì 7 gennaio 2011

La Famiglia nella famiglia

Eccoci giunti all’Epifania, che “tutte le feste porta via”. Quale momento migliore, dunque, per fare un bilancio delle ricorrenze natalizie appena trascorse?!
Irene Grandi cantava in proposito: “E intanto noi / ci facciamo i regali / il giorno che è nato Cristo / arricchiamo gl'industriali; e intanto noi / ci mangiamo i panettoni / il giorno che è nato Cristo / diventiamo più ciccioni”.
Sfido chiunque a dire che in queste feste si è astenuto da tutto questo, senza naturalmente tralasciare i preparativi!
E’ ormai noto infatti che, nei giorni che precedono il Natale, i bambini pensano a Babbo Natale e ai fantastici giochi che porterà loro, le mamme preparano succulenti piatti per cenoni e pranzi di gala, i papà sono impegnati “a fare i Babbi Natali” e a mettere bene bene le lucine sull’albero e così e bambini, e mamme, e papà dimenticano il motivo di tutto questo tran tran che precede il fatidico 25 dicembre. Come fare per provare a recuperare il senso vero del Natale?



A S. Maria la Longa, i catechisti hanno proposto ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie il concorso “Presepe in famiglia”. Hanno aderito con entusiasmo circa quindici famiglie, molte delle quali hanno comunicato la loro gratitudine non solo per aver avuto la possibilità di riprendere una tradizione che ormai si era persa da diversi anni, ma soprattutto perché avevano avuto modo di “fare famiglia” e sentire più vero il Natale che andavano a vivere.
Da parte mia, in quanto membro della giuria che ha visitato casa per casa i presepi, ho provato grande tenerezza nel vedere che diverse famiglie, magari lacerate da tanti dispiaceri e difficoltà, prese da mille impegni e sotterrate dallo stress accumulato durante l’anno, si erano fermate per costruire il presepe e contemplare La Famiglia per eccellenza.
Che bello se, nel porre ogni statuina, si riflettesse sul ruolo che ciascuna figura ha avuto nella storia dell’umanità…nella nostra storia:
una capanna “perché non c’era posto per loro nell’albergo”, una mangiatoia (in latino praesepe), l’asino, il bue, i pastori “avvolti di luce”, Maria che “serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”, Giuseppe che “ fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore” e infine Gesù, il Bambino, L’Emmanuele che “pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-8).
Ecco che allora, regali, panettoni, luci colorate e tutto il resto passano in secondo piano: nel piccolo spazio di una mangiatoia c’è già tutto ciò di cui abbiamo bisogno e “Se ci amiamo Dio rimane con noi” (Gv 4, 16) ed è Natale 365 giorni all’anno. Dunque, Buon Natale!


Sonia Buchini


Ringrazio veramente Sonia di cuore per questo bellissimo articolo di inizio anno. Finiamo l'anno con la nascita di Gesù e lo iniziamo con la sua adorazione da parte dei re Magi, che possiamo essere tutti noi dopotutto. Altro che regali e cene: è nato Colui che può riempirci la vita se cresciamo nell'amicizia con Lui. Rimanete sintonizzati con network cattolici e... a presto!

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