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domenica 15 gennaio 2012

Sfide per i cristiani di oggi

La circolazione globale e istantanea dell'informazione ci fa essere oggi più coscienti di quanta è la sofferenza nel mondo, di quanti problemi affronta l'umanità. L'elenco che trovate qui è stato scritto in gran parte grazie a Zenit, un ottimo servizio di informazione cattolica. Ogni battezzato è chiamato a mettersi in gioco con questi temi.
Ho voluto iniziare questo 2012 con questo articolo e non con un tema in particolare perché ognuno si senta spronato a evangelizzare (vivere e testimoniare il Vangelo e cambiare vita in forza di questo annuncio) secondo le sue possibilità e il suo carisma. Ma andiamo subito al sodo, ecco l'elenco:

  • la povertà di masse di nostri fratelli e sorelle che vivono nella miseria o non conoscono altro che sofferenza e sfruttamento;
  • la ancor più profonda povertà di non conoscere Cristo, che secondo Madre Teresa di Calcutta è "la prima povertà dei popoli" e non risparmia alcun angolo della terra;
  • le guerre;
  • le ingiustizie, la crisi morale e le "strutture di peccato" che possono anche dare l'impressione di essere ineluttabili e inestirpabili dal mondo complesso in cui viviamo;
  • l'aggressione alla vita, dal concepimento alla sua fine naturale;
  • la crisi della famiglia, insostituibile cellula fondante di una società sana e prospera;
  • il relativismo culturale e morale che fa perdere il senso della ricerca e dell'esistenza della verità;
  • lo squilibrato e miope rapporto con la natura, a volte sfruttata selvaggiamente, a volte "idolatrata" e paradossalmente oggetto di attenzioni ben maggiori rispetto a quelle riservate all'essere umano;
  • i fratelli e le sorelle che soffrono per le malattie;
  • uno sviluppo scientifico e tecnologico che vuole andare avanti, ad ogni costo e in qualsiasi direzione possibile, senza porsi in alcun modo il problema che l'etica dei comportamenti umani debba invece imporre dei limiti;
  • i fratelli e le sorelle che ancora muoiono martiri in tante parti del mondo per testimoniare e portare Cristo;
  • l'aggressività, l'ostilità e la censura che talvolta vengono riservate al Papa e alla Chiesa nell'annuncio del messaggio di verità e amore del Vangelo;
  • la crisi economica che sembra togliere orizzonti di speranza a tantissime persone.
  • ignoranza culturale
    • ignoranza del pensiero della Chiesa sulle questioni (omosessualità, sesso..)
    • ignoranza storica e sguardo anticlericale (quindi non oggettivo) su fatti storici (crociate, inquisizione, galileo…) 
  • ignoranza spirituale
    • ignoranza della Parola di Dio
    • deserto interiore di fronte all'annuncio di Salvezza di Gesù

Di fronte a tutto questo, noi cristiani come me ci poniamo?

È vero che viviamo tante difficoltà, ma è anche vero che, proprio dove ci sono degrado e vuoto di valori, gli uomini hanno grande sete di Cristo e del Suo insegnamento. E allo stesso tempo il mondo di oggi offre tante opportunità!

Come ci insegna la "Gaudium et Spes", il mondo ci presenta motivi di tristezza ma anche molti motivi di gioia, e cioè i semi di vita, verità e amore, molte volte silenziosi, che le persone di buona volontà coltivano in tutti gli angoli del pianeta, costruendo il Regno di Dio.

Che ci siano persecuzioni, problemi, sofferenze, ingiustizie è molto triste e tocca profondamente la nostra sensibilità umana, ma probabilmente è anche "normale". Ogni epoca, nella storia dell'umanità, ha dovuto affrontare e superare i suoi gravi problemi. Noi dobbiamo affrontare quelli di oggi!

Sono convinto che quello che ci vuole è un grande messaggio di speranza!

È il messaggio in cui tutti gli uomini possano sentirsi accomunati nella grande battaglia/missione che non è quella del fratello contro il fratello, ma quella di tutti e ciascuno contro il male, contro il diavolo. Sempre presente, anche se troppo spesso ci si dimentica di questo fatto.

È il messaggio che non si stancano di annunciare le schiere di donne e uomini di buona volontà in tutto il mondo, così come la Chiesa, il Santo Padre Benedetto XVI e i cristiani che cercano di mettere in pratica il Vangelo.

E il grande messaggio di speranza è Cristo stesso!

È il messaggio e l'esperienza di Cristo il cuneo che rompe il ghiaccio, che spazza via il male, che trasforma la vita delle persone... poi viene tutto il resto: la crescita umana e spirituale personale e di intere società. Dove è arrivato il cristianesimo tutto è cambiato: è cambiata la concezione della vita, è nata la scienza, è nata la giustizia...

Delle sfide di oggi dobbiamo essere i protagonisti! I cristiani sono da sempre la punta innovatrice delle società dove sono presenti, il Vangelo è la buona novella che esaurisce mai la sua forza innovatrice e salvifica: la promessa della felicità, quella vera! Il vero progresso è il Vangelo, non le teorie umane (economiche, filosofiche...) che in ogni nella storia nascono e muoiono perché non rispondono al bisogno di piena libertà (salvezza/felicità) dell'uomo (e come potrebbero parole umane fare questo??).

N.B.
L'importante è stare in grazia di Dio!

P.S.
Sentitevi liberi di aggiungere ulteriori punti all'elenco, oltre a fare commento sull'articolo in se.
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www.evangelizzazioneattiva.info
www.evangelizzazioneattiva.info/2012/02/sfide-per-i-cristiani-di-oggi.html

8 commenti:

  1. da piergiorgio.
    si ma voi cristiani siete solo tanto bravi con le parole, ma poi nei fatti... l'altro giorno un mio compagno di classe che si dice cristiano ha fatto piangere una mia compagna di classe a forza di prenderla in giro, ed è sempre che si mette in mostra... e poi va a messa. ma a che cosa serve andare a messa se poi ci si comporta così? io non ci vado e comunque sono molto piu educato di lui.
    e poi chi mi dice che Dio esiste? se c'è veramente dov'è? nei cieli? sono favolette da bambini...

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    1. I fatti? Un uomo intellettualmente onesto si guarderebbe attorno e direbbe: "senza il Cristianesimo, oggi la società sarebbe profondamente peggiore". Pensa solo ai malati, poveri, ai bambini, alla donna, agli schiavi, alla nascita della scienza moderna, della giustizia ecc. ecc. ecc.

      Circa il tuo compagno di classe, ti dirò che conosco cristiani ancora più cattivi. E quindi??? Siamo tutti peccatori in conversione. Sinceramente il tuo compagno che si dice cristiano ha ancora un sacco di strada da fare. Evidentemente.

      Se ti capita, vai a salutare Gesù in qualche chiesa aperta. Sempre se ti capita.

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  2. da Agostino
    condivido ciò che dice Piergiorgio, non capisco perché voi cristiani dovete sempre mettervi in mostra quando fate del bene. Mio padre lavora 10 ore al giorno e tornando a casa stanco bestemmia e beve. Eppure ci vuole bene e fa di tutto per non farci mancare nulla. La domenica invece di andare a perdere tempo in chiesa si riposa e se serve è sempre pronto per dare una mano a chi ha bisogno. Invece quel bigotto del mio vicino che è sacrestano e va sempre a dare una mano in chiesa tratta tutti male e sparla di quelli che non vanno in chiesa. Meno parole e più fatti!

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    1. Mi domando perché prendere ad esempio il tuo vicino. Potremmo citare persone buone atee e cattolici finiti all'inferno (al di là che se sono finiti all'inferno erano cattolici più di nome che di fatto).
      Ma alla fine di questo elenco cosa abbiamo capito? Che si può essere buoni anche se non si è cristiani? Vero. Gesù però ci dice che non avremo la vita eterna senza passare attraverso Lui.
      Siamo tutti peccatori in conversione, nel Vangelo perfino gli apostoli non ci fanno una bella figura a volte: cito solo il tradimento di Giuda, i rinnegamenti di Pietro, la fuga dopo la crocifissione di Gesù ecc.

      P.S.
      Ah proposito del tuo vicino: sentiti libero di fargli notare che deve comportarsi meglio.

      P.P.S.
      Di a tuo padre che se bevesse meno, avrebbe più soldi da spendere per la famiglia. E se bestemmiasse di meno e pregasse di più Dio non vedrebbe l'ora di dargli una mano.

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    2. Ecco la citazione che cercava prima: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matteo 7:13-14).

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  3. Invito chi volesse fare ulteriori commenti ad attenersi agli argomenti dell'articolo. Ho risposto per cortesia, ma con altrettanta cortesia chiedo di rimanere in tema. Questo non è il posto adatto per dilungarsi se Dio esiste o meno o per mettere in pubblica piazza il fatto che il mio compagno di classe, che si dice cristiano, è cattivo. Vi pare? ;)

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    1. La ancor più profonda povertà di non conoscere Cristo, che secondo Madre Teresa di Calcutta è "la prima povertà dei popoli" e non risparmia alcun angolo della terra;

      E’ proprio vero quanto affermava Madre Teresa di Calcutta: la ancor più profonda povertà di non conoscere Cristo è la prima povertà dei popoli.
      Non parlo degli Indios, non parlo dei musulmani , dei seguaci di Budda, degli induisti, degli appartenenti ad altre religioni che potrei ritenerli in buona fede e di coscienza retta. Di tutto costoro vale la stessa regola che applico ai cristiani: Credi tu? Credi veramente? Conosci il tuo credo? Agisci come credi?
      In questo senso non faccio torto alla denuncia di Piergiorgio, ma mi si consenta di applicarla a tutti gli uomini religiosi che professano una fede e anche agli atei convinti.
      Spesso tra gli uomini troviamo non-uomini nel senso che non hanno quelle caratteristiche di umanità, di giustizia, di uguaglianza, di sensibilità, non parlo di carità, che è dovuta ai propri simili.
      Di carità parlo dei cristiani siano essi cattolici, ortodossi, protestanti che hanno conosciuto l’amore di Dio e che spesso fanno finta di non conoscere, ovvero non lo hanno conosciuto o approfondito come dovrebbe essere spesso senza colpa, altre volte non praticato per negligenza. Senza colpa o per negligenza o per cattiveria schierandosi con tutti quelli che cadono nella tranquillità dell’ambiguità, nell’adagiarsi nella bella vita.
      Tutti possiamo cadere nella povertà di non conoscere Cristo, sbaglia però chi pur avendone sentito parlare non si è interessato a Lui per negligenza; sbaglia chi pur avendo aderito a Lui se ne allontana; sbaglia chi pensa di essere credente solo perché frequenta la chiesa, costoro sono veramente i più poveri perché corrono il rischio di cadere nella tranquillità dell’ambiguità per sempre.
      A tutti i cristiani e per primo a me, dico di rimanere fedeli a quello che abbiamo creduto, fedeli alla Parola, fedeli all’uomo, fedeli verso noi stessi: solo così potremo essere credibili da coloro che ci osservano.
      Ogni volta che provochiamo una critica fondata rischiamo di perdere un fratello.

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    2. da nunzio
      mii. l'unica sfida che i cristiani debbono avere è quella di nu rumppere i c. e se debbono fare qualcosa che lo facciano in silenzio come tutti i bravi picciriddi che conosco, che fanno del bene senza farsi sempre vedere discriminati. tutti avimm' problemi, non solo voi.

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