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lunedì 22 agosto 2011

A Madrid... in prima persona


Tornata da Madrid, ciascuno si rivolge a me con la medesima fatidica domanda: «COME E’ ANDATA?».
Una domanda di questo genere dovevo aspettarmela, ma resto spiazzata e non riesco a dire altro che: «Bene!». Del resto, i due milioni di giovani dinanzi al Papa li hanno già visti tutti in tv, la pioggia durante la veglia anche, le manifestazioni anti-GMG pure e le catechesi dei vescovi si trovano facilmente su internet. Allora che cosa condividere? Cos’è che la gente vuole sapere? La risposta a questa domanda ce l’ha data il Papa, domenica, durante l’Angelus: «I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi, dopo essere stati in questa nobile Città». Eh già: la GMG va raccontata in prima persona, perché il Papa ci ha invitati personalmente, e ciascuno personalmente ha risposto e personalmente ha vissuto l’esperienza, benché attorniato da migliaia di altri giovani. La GMG mi ha messo alla prova: cercavo un po’ di pace, degli spazi di preghiera e di riflessione personale, ma ho trovato un gran baccano. Con mia grande sorpresa però, tornata a casa, mi accorgo di aver imparato davvero molto in quel “baccano”.
1. Amare tutti
A Madrid, in quei giorni, tutti erano amici di tutti, qualunque fosse la lingua o il colore della pelle. Era facile, per strada, salutare chiunque, ma non altrettanto amare le persone più vicine: ognuno, nel nostro gruppo, veniva da esperienze diverse, aveva le sue abitudini e il suo carattere. Che fatica dover condividere tutto con tutti, 24 ore su 24, per 12 giorni!
È stato straordinario, però, soprattutto nell’ultima condivisione a gruppi, scoprire la profondità di alcune persone, le gioie e le fatiche condivise e rendersi conto della ricchezza che ciascuno mi aveva donato.

2. Musica
Ancora una volta, ho scoperto la bellezza della musica e del canto, espressioni universali che vanno al di là della lingua. E l’ho scoperto soprattutto grazie all’esperienza nel Coro Internazionale Salesiano di cui facevo parte. Abbiamo cantato in occasione della veglia internazionale salesiana e, benché non ci conoscessimo molto, ho sentito proprio un forte senso di Chiesa fra noi e ho percepito che non stavamo soltanto cantando o dando spettacolo: stavamo pregando.
La musica ha accompagnato anche tanti altri momenti della nostra GMG. In metropolitana risuonavano canti in tutte le lingue, non di rado accompagnati da una chitarra o qualche tamburello. «La santità consiste nello stare molto allegri», diceva don Bosco, e noi l’abbiamo preso alla lettera. Si sentiva intorno una gioia sana, profonda, contagiosa: chi viaggiava con noi sulla metro o chi ci passava accanto per le strade, il più delle volte sorrideva ed era felice di averci lì a Madrid. Checché ne dica la tv, non c’erano solo gli “indignados”, anzi!

3. Pazienza, sacrificio, essenzialità e… Provvidenza
La GMG vuol dire anche sacrificio: dormire poco e per terra, fare ore di coda per un panino o una doccia, soffrire il caldo e la sete, sopportare ore ed ore di viaggio Non è stato sempre facile, ma trovavo consolazione nel sapere che tanti altri pellegrini condividevano con me questi disagi e, come me, non lo facevano per nessuno, se non per Gesù. E così cercavo di offrire ogni difficoltà a Lui e di dire il mio piccolo “sì”, ripensando al grande “sì” di Maria, incontrata pochi giorni prima a Lourdes, dove era iniziato il nostro pellegrinaggio. Spesso, inoltre, mi tornava in mente, la Messa iniziale, in cui eravamo stati invitati a lasciare a casa paure ed insicurezze per rivestirci di umiltà, nella consapevolezza che “solo Dio basta”. Ed è stato così.
Tutto ciò che abbiamo ricevuto è stato frutto della Provvidenza e quasi ogni giorno nei Vangeli o nella catechesi, risuonavano le parole di Gesù: «Non temete». E così, non abbiamo temuto nemmeno di fronte al vento e alla pioggia di sabato: non potevamo scappare e non c’era riparo dove rifugiarsi, se non la Chiesa, la preghiera e il Papa che con il suo sorriso e la sua presenza ci infondeva tutto il coraggio e la serenità di cui avevamo bisogno. E che belle le sue parole alla fine della veglia: «Come questa notte, con Cristo potrete sempre affrontare le prove della vita. Non lo dimenticate!».

Non lo dimenticherò! La GMG è stata una prova… la vita intera è una prova da affrontare in prima persona. Vale la pena di spenderla bene, di offrirla in dono, firmes en la fè, come ci ha invitato a fare il Santo Padre a Madrid.
Sonia Buchini




Grazie a Sonia per la sua testimonianza, ecco qualche info:
GMG - Giornata Mondiale della Gioventù
Edizione 2011 - "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2,7)
Discorsi e testi li trovati sul sito del Vaticano.
Sul sito ufficiale italiano trovate invece tantissimo materiale, fra cui video, materiali, foto ecc.

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