Questo blog è stato un progetto a cura di Fabio Milocco, da molti anni ormai il blog non è più aggiornato anche se liberamente consultabile.
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giovedì 25 marzo 2010

Scandalo Chiesa - Pedofilia

Abusi reali e notizie virtuali,
hanno fatto saltare fuori abusi sessuali nel coro diretto dal fratello del Papa, poi si è scoperto che erano casi degli anni Cinquanta già noti e chiusi giuridicamente, precedenti all’incarico di Georg Ratzinger.
Ci hanno detto che la ministro della Giustizia tedesca ha accusato la Chiesa di aver opposto «un muro di silenzio», poi si è scoperto che se la prendeva con le singole scuole dove erano avvenuti i fatti.
Ci hanno fatto pensare che il documento De delictis gravioribus fosse una direttiva segreta per gestire la pedofilia nel silenzio, poi si è scoperto che il documento, pubblicato nel 2001 (altro che segreto), fu concepito per portare la gestione dei casi più gravi a Roma per evitare insabbiamenti locali.
Hanno dipinto la Germania come un vespaio di preti pedofili, poi si è scoperto che dal ’95 a oggi su 210 mila casi di reati contro i minori solo 94 riguardavano ecclesiastici, cioé 1 su 2.000.
Ci hanno raccontato che il cardinale Schönborn ha messo in relazione pedofilia e celibato, poi, il giorno dopo, hanno detto che si erano sbagliati. Hanno continuato a insistere sul collegamento tra celibato e pedofilia, mentre gli esperti fanno notare che la maggior parte dei pedofili è sposata. Hanno insinuato che nella Chiesa si mette in dubbio il celibato dei preti, poi si scopre che nei documenti, nella vita e nelle intenzioni, questa pratica resta immutata.
Domanda: siamo proprio sicuri che la pedofilia è il problema principale che affligge la Chiesa di Ratzinger? A noi sembra solo l’ennesima pagina un po’ isterica di confusione mediatica.



Bruno Mastroianni


Conclusioni: la stampa non è nuova a queste mistificazioni, ci ricordiamo il "caso" del Papa durante il viaggio in Africa che parla di preservativi? Ebbene, questa è la prima volta che pubblico un articolo del genere, ma mi sembra un atto doveroso e dovuto. Sono veramente stufo di sentire e leggere bugie sui telegiornali e sui giornali. Credetemi se vi dico che questo non il primo e non sarà l'ultimo caso montato ad hoc dai media. Vi prego di fare molta attenzione a quello che sentite e soprattutto se ne avete occasione chiedete sempre a qualche persona di fiducia.
Vorrei dire un attimo la mia su questo scandalo: penso che i preti colpevoli di aver danneggiato per sempre dei bambini vadano senza dubbio puniti. Riguardo le modalità mi fido completamente di chi ne ha la responsabilità. Detto questo, a costo di essere impopolare, aggiungo che il perdono è una virtù fondamentale del Cristianesimo. È difficile, non lo metto in dubbio ma è questa la strada da percorrere (ricordiamoci il caso dei Lefevbriani perdonati da Papa Benedetto XVI). Quindi, e concludo, cerchiamo di non avere troppa fretta nel giudicare i comportamenti della Chiesa: soprattutto adesso che sappiamo che la verità propinataci è tutta da verificare.


Alcuni link per approfondire il tema (suggerimenti su altri articoli interessanti sono molto graditi):
- Dati & Numero della pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/storico.asp?s=Pedofilia
- http://www.libertaepersona.org/dblog/articolo.asp?articolo=331
- http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-preti-pedofili-usa-in-parte-forse--una-gran-bufala-441.htm
- http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_articolo=752

martedì 23 febbraio 2010

La verità è solo una bugia detta a fin di bene?

Leggendo il Bollettino Salesiano di Febbraio sono rimasto colpito, nella sezione domande al direttore, da una in particolare.

Lei, direttore, che ne pensa della bugia, detta a fin di bene e […] della bugia in generale? Ci tengo a un parere […] soprattutto oggi.
Rosario, Catania


Caro signore, in America un presidente che dice bugie al congresso o alla nazione, perde il posto. È capitato. Nel Vecchio Continente più smaliziato la bugia è in voga e la verità ha perduto consistenza. La catechesi minuziosamente praticata dalla Chiesa, dai genitori e soprattutto dai nonni ai bambini faceva della bugia uno spauracchio da evitare e le prime confessioni dei piccoli avevano come incipit: “ho detto bugie!”.

Oggi però, il vocabolario etico sembra sovvertito al riguardo. Non ci si fida più di nessuno: la bugia è sempre dietro l’angolo, sempre in agguato. Un tempo, nemmeno troppo lontano, la parola data era garanzia di verità: venir meno alla parola data era uno scandalo e soprattutto una vergogna: il colpevole veniva messo alla gogna e scansato da tutti. Bisognava essere “uomini d’onore”. Oggi “essere uomini d’onore” significa essere mafiosi, né più né meno.
La parola data è considerata poco più di un “pourparler”, un “pro forma”, un intercalare senza spessore. Uno che dice la verità non è né furbo né intelligente, è solo un povero stupido. Ciò sembra valere soprattutto nei gradini alti, per esempio nella politica: si dice che la diplomazia è l’arte di dire bugie, e l’Europa è la madre nobile della diplomazia. Abbiamo inventato “la bugia a fin di bene”, il che farebbe arrossire Gesù Cristo per il quale: “il vostro parlare sia sì se è sì e no se è no, il resto viene dal maligno!”. Così, caro signore, la bugia ha conquistato posizioni sorprendenti nella scala sociale, è salita in cattedra e, ahimè, è in bocca a capi di Stato, ministri, sottosegretari, sotto/sotto segretari, superiori, religiosi, preti, laici… Forse quelli che dicono meno bugie sono proprio i bambini. Il mondo s’è rovesciato. Per essere sicuri che qualcuno dica il vero e non ci freghi oggi occorrono firme autenticate, timbri, marche da bollo, avvocati, notai, ecc. La vecchia stretta di mano è stata messa in soffitta, la parola data è poco più che spazzatura: “Carta canta”, dicono tutti. La verità è diventata di carta!
Lei non ha un po’ di nostalgia di nostra vecchia signora Verità?





Conclusioni:
Nessuno ci chiede di non dire più nessuna bugia. O meglio: quello è l'obiettivo, ma ad un obiettivo ci si arriva in piccoli passi.
Quello che possiamo impegnarci a fare è rinunciare a tutte quelle bugie dette per non voglia di far qualcosa, per nascondere le nostre responsabilità e i nostri errori. Potrei continuare, ma credo che il messaggio sia stato recepito.

sabato 6 febbraio 2010

Mentalità giovanile: non lasciamola a se stessa

“È difficile riuscire a capire la mentalità dei giovani”: affermazione questa riferibile a molti adulti di oggi che non ricordano più la loro gioventù, ma risulta un compito arduo capire se stessi anche per i giovani.
Inevitabilmente negli ultimi anni molte cose sono cambiate, ma ciò che più colpisce è la crescente indifferenza dei ragazzi di fronte a tutto ciò che accade nel mondo ad esclusione degli eventi che li riguardano direttamente.
A mio parere poche sono le persone che si fermano un attimo per riflettere sulle proprie azioni o sulle proprie emozioni e in numero ancora minore sono i giovani. Anzi, quando qualcuno li invita a farlo diventa "uno che non si fa gli affari suoi".
Questo fatto non è dovuto soltanto al carattere innato di una persona ma anche alle influenze dovute alla sua educazione, alle esperienze vissute e agli ambiti sociali in cui si muove e agisce. Tutti insieme questi fattori contribuiscono a formare ed arricchire il patrimonio personale di ciascuno di noi ed è per questo motivo che riconosco nella società la causa principale della caduta di tensione ideale che caratterizza i più giovani.
Al giorno d'oggi per esempio la televisione non ha più la funzione educatrice e d'informazione che aveva un tempo ma trasmette quasi esclusivamente spettacoli di intrattenimento che spesso riportano esempi da non seguire e totalmente privi di valori. Anche la scuola fa fatica a indirizzare i propri alunni verso certi ideali e in aggiunta gli ambienti sportivi incitano le persone ad una competizione sfrenata che proti ad ogni costo alla vittoria.
Molto importante è anche il ruolo della famiglia che dovrebbe essere la principale fonte da cui attingere i più alti ideali ma che molte volte non trova il tempo per parlare di particolari situazioni e aiutare a riflettere su altre finendo sopratutto per dimenticare l'importanza della figura che rappresenta. È possibile trovare un'ulteriore causa di indifferenza giovanile anche nell'ateismo. Il credere in qualcuno o qualcosa di importante accresce il senso dei valori e porta una persona ad assumere determinati comportamenti e posizioni rispetto ad altre e cercare un confronto mirando a obiettivi prefissati. Molti ragazzi per scelta delle persone che gli stanno accanto oppure per volontà propria non professano nessuna religione e quindi sono privi di alcuni modelli che possono aiutare a crescere interiormente nel rispetto degli altri.
In conclusione, pur essendo consapevole di possedere mentalità giovanile, “da ragazzi”, posso affermare seguendo la mia linea di pensiero che i giovani d'oggi sono molto influenzati dalla società, che stenta a fornire ideali giusti da seguire, e di conseguenza cadono nell'indifferenza interessandosi sempre meno ai problemi e allontanandosi dalla cose più importanti che però fanno riflettere ma comunque non bisogna dimenticare che molti ragazzi hanno dei valori ben saldi. Se tutti quanti possedessimo maggiori e migliori ideali probabilmente esisterebbe un mondo migliore e non ci si dovrebbe preoccupare troppo degli atteggiamenti sbagliati della gioventù.
Quello che ho esposto fino ad ora è certamente una verità ben nota ma ciò che molte volte non si riesce o non ci si sforza di notare è che tutti siamo diversi e proveniamo da ambienti differenti e quindi non trovo per nulla scontato spezzare una lancia a favore dei ragazzi che cercano di non uniformarsi alla massa ma che con la propria veste e i propri valori riescono a distinguersi e a formarsi una propria personalità.


Chiara Foschia


Conclusioni:
Ringrazio sinceramente Chiara per avermi lasciato pubblicare il suo tema e rinnovo l'invito a chiunque pensi di avere un'idea in testa (tutti) a provare a scriverla.
Volevo fare solo alcune precisazione che mi sono venute in mente mentre leggevo l'articolo.
1) Quando si parla dell'assenza dei valori in televisione non mi trovate d'accordo. La televisione e la società offrono una varietà di "contro valori" assolutamente belli (bellezza effimera) e ingannevoli. Entrano molto facilmente nelle nostre coscienze giorno dopo giorno, e questo annebbia sempre più la nostra capacità di comportarci da uomini liberi e molto spesso arriviamo a essere d'accordo con la televisione sempre più spesso. Attenzione, non pensate solo a sesso e violenza perché sono solo la punta dell'iceberg.
2) La famiglia deve riassumere il ruolo centrale di educatore primo di un bambino/a, invece oggi si assiste con sempre maggiore preoccupazione alla cosiddetta emergenza educativa a cui la Chiesa vuole porre rimedio. Venendo additata al solito come "uno che non si fa gli affari suoi". Io vorrei lanciare un appello ai genitori affinché imparino a esserlo e non pensare che il vostro metodo sia perfetto come spesso accade. Casi estremi: i genitori vegetariani che per le loro idee quasi ammazzano i figli per denutrizione, i genitori drogati, i genitori troppo protettivi ecc.

sabato 30 gennaio 2010

Giovani: senza valori?

È proprio vero che i giovani negano ogni valore? È vero che sono nichilisti? Conviene, con i giovani, non essere mai troppo sicuri nei giudizi. L’arcipelago dei giovani non è omogeneo, troppo spesso i giudizi su di loro sono affrettati e non corrispondono a verità.
Eppure li vediamo anche isolati, rinchiusi nel loro narcisismo, con poca voglia di combattere, spesso in preda a molte dipendenze come la droga, l'alcolismo, il disimpegno anarcoide. Generalmente non vogliono sentire parlare molto di Chiesa, di religioni, tanto meno di politica. Preferiscono di gran lunga la musica, lo sport, le nuove tecnologie informatiche, la compagnia dei pari, il sesso. Amano viaggiare, cimentarsi in sport estremi...

I GIOVANI SPECCHIO DELLA SOCIETÀ
Lamentarsi dei giovani di oggi è quasi una moda. Pensiamo tuttavia che sia eccessivi entusiasmi sia giustificazioni semplicistiche non abbiano molto senso. I giovani di oggi sono espressione, anzi specchio, della società che abitiamo. Siamo fortemente concentrati sul lavoro – in genere entrambi i genitori – sul profitto, sul benessere a tutti i costi; siamo fortemente stressati da una continua ricerca di cose (quelle che “tutti hanno” o dovrebbero avere), con una forte connotazione individualistica e privatistica. I valori morali, la fede, le religioni hanno molto spesso un posto secondario, quando addirittura non assente: i valori li stabiliamo noi, la Chiesa – si dice – farebbe bene a rimanere nella sfera propria interna (interna alle proprie chiese, s’intende) e non intervenire nelle cose pubbliche, ed è bene che taccia anche su temi che riguardano i valori morali, la famiglia, la solidarietà.

La famiglia, poi, certamente esiste (anche se aumentano molto i single e le famiglie di fatto), ma che tipo di famiglia è? Frequentemente è poco proiettata sui valori propri di un nucleo familiare, sul bene da costruire insieme, anche se il senso di appartenenza è molto forte. Aumentano i matrimoni civili, l'età in cui si “convola a nozze”, come anche le cosiddette “nuove” famiglie e i divorzi. Il numero dei figli è notevolmente ridotto, con bambini super protetti e super coccolati, qua e là anche viziati; il tempo dedicato all'educazione dei figli è ridotto e troppo spesso demandato ad altri. E allora, nei giovani si manifesta la problematicità e complessità delle nostre società, come anche della famiglia. La scuola e le altre comunità formative s’impegnano per i giovani e cercano di dare del loro meglio. Non sempre però i risultati corrispondono alle attese.

EPPURE SONO CAPACI DI GRANDI VALORI
Ci sono, sì, forti segnali di pessimismo attorno ai giovani e alla loro capacità di scoprire grandi valori e donarsi a grandi ideali. Recentemente il filosofo Umberto Galimberti ha affermato dei giovani: “Interrogati non sanno descrivere il loro malessere perché hanno ormai raggiunto quell’analfabetismo emotivo che non consente di riconoscere i propri sentimenti e soprattutto di chiamarli per nome. E del resto che nome dare a quel nulla che li pervade e che li affoga? Nel deserto della comunicazione, dove la famiglia non desta più alcun richiamo e la scuola non suscita alcun interesse, tutte le parole che invitano all’impegno e allo sguardo volto al futuro affondano in quell’inarticolato all’altezza del quale c’è solo il grido, che talvolta spezza la corazza opaca e spessa del silenzio che, massiccio, avvolge la solitudine della loro segreta depressione come stato d’animo senza tempo, governato da quell’ospite inquietante che Nietzsche chiama 'nichilismo'. E perciò le parole che alla speranza alludono, le parole di tutti più o meno sincere, le parole che insistono, le parole che promettono, le parole che vogliono lenire la loro segreta sofferenza languono intorno a loro come rumore insensato” (L'ospite inquietante. I giovani e il nichilismo, Introduzione).

Eppure i giovani danno anche grandi segnali di speranza a una società appesantita e concentrata su cose effimere. Ricercano la verità più profonda quando sognano giustizia, solidarietà, pace, coerenza. Quindi esprimono una ricerca della verità e non solo nichilismo. I giovani sono capaci di grandi valori, aspettano soltanto i loro animatori, chi possa incontrarli lì dove sono e segni il cammino da percorrere, gli ideali da seguire, le modalità per affrontare la prova e scoprire il senso del sacrificio. I giovani nell'incontrare Giovanni Paolo II sono stati conquistati dalla sua autenticità e dalla forza morale nell'indicare i valori da seguire, anche controcorrente; l’hanno seguito fino alla fine, lo hanno amato perché si sono sentiti da lui amati.

RITORNIAMO AI GIOVANI
Le domande che vengono dalla vita dei giovani di oggi, la loro situazione complessa e i loro bisogni profondi fanno appello alla nostra capacità educativa, al tempo che loro dedichiamo, al nostro senso di responsabilità per le future generazioni. Occorre ritornare ai giovani, progettare per loro e con loro, sognare con loro il futuro, sperare insieme a loro. I giovani non hanno bisogno di pessimisti attorno, ma di chi soffia sulle loro ali e spinge la loro libertà lì dove l'etica che la costituisce li libera dentro con la sua verità. I giovani cercano l'infinito, anche quando danno segni di attaccamento ai surrogati; cercano nuove frontiere e nuovi orizzonti da esplorare, per abitare il mondo dell'Infinito e del senso e disertare la casualità della presunta innocenza del niente.

CONCLUSIONI
I giovani di oggi non costituiscono un agglomerato omogeneo, al contrario rappresentano meglio di altri lo specchio della società. Se in loro c'è qualcosa che non va, e dall'articolo credo si capisca bene, allora vuol dire che è nella società costruita dagli adulti c'è qualcosa che non va. E il problema è molto più radicato e profondo di quanto possa sembrare e va affrontato un pezzo alla volta. L'emergenza educativa non è un problema inventato dalla Chiesa, è qualcosa di cui tutti ce ne possiamo accorgere se apriamo gli occhi. Quindi, forse (ma forse eh!), questo tipo di società, di modo di vita non funziona. Forse la strada per arrivare alla felicità sono altre, non certo quella del consumismo per esempio.
Ultima cosa che vorrei dire ai genitori: educate i vostri figli, e prima di questo imparate ad educare! Sembra una stupidaggine ma tantissimi genitori che sono convinti di fare il meglio per i loro figli in realtà stanno crescendo persone incapaci di vivere la propria vita un domani.
"Ritorniamo ai giovani: sono loro il futuro!"


Fonti Usate:
Bollettino Salesiano

venerdì 22 gennaio 2010

Eucarestia quotidiana? Si, grazie!

Prima non avrei mai accettato una proposta simile, ma del resto alle volte le cose cascano proprio a pennello, quando sei pronto, o perlomeno abbastanza pronto ad accoglierle. Frutto della Provvidenza, di un Disegno più grande? Credo di sì. Sto parlando dell’Eucarestia quotidiana, alla quale mi sto impegnando a partecipare da qualche mese.
Non dico che sia facile, anzi! È difficile la costanza e soprattutto è difficile alzarsi presto al mattino. È un grande sacrificio, ma come mi disse un grande sacerdote salesiano, “superare la pigrizia significa non darla vinta al diavolo”, eh, già, perché è lui che ti tira indietro, che ti fa rimanere a letto e trovare ogni buona scusa per non andare!
Mi fece grande impressione quando a Medjugorie constatai che il diavolo “si faceva sentire”, attraverso gli indemoniati lì presenti, soprattutto durante il momento della consacrazione o durante l’adorazione eucaristica. Gli urta che Gesù “abbia la meglio”!
Allo stesso modo trovo significativo che tutti i Santi insistano sull’importanza dell’Eucarestia quotidiana, insieme alla Confessione e alla devozione verso Maria Santissima.
In particolare vorrei ricordare l’esperienza di Alexandrina Maria da Costa, apostola dell’Eucarestia, beatificata da Giovanni Paolo II° il 25 aprile 2004, che visse in digiuno totale, cibandosi di sola Eucarestia per ben 13 anni, fino alla morte.
Questa Cooperatrice salesiana rifulge tra i santi «che nell’Eucaristia hanno trovato l’alimento per il loro cammino di perfezione. Quante volte essi hanno versato lacrime di commozione nell’esperienza di così grande mistero ed hanno vissuto indicibili ore di gioia “sponsale” davanti al Sacramento dell’altare!» (Mane nobiscum 13).

Tutto questo deve aiutarci a sentire che è Lui la forza, il sostegno e il centro delle nostre vite.
”Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me e io a lui” (Gv 6,56).
Quale gioia poter rafforzare ogni giorno questa unione!

E non si tratta solo di parole astratte, lontane, perché Cristo si fa uomo, si fa pane… niente di più concreto, di più tangibile, di più quotidiano, di più vicino a noi. E noi ne possiamo fare esperienza se ci fidiamo e impariamo ad amare e a lasciarci amare da un Dio che dà tutta la sua vita per noi.
Dopo questa straordinaria scoperta saremo noi, a nostra volta, chiamati all’offerta della vita quotidiana, di tutte le azioni, le preghiere, i pensieri, le sofferenze, le gioie, le parole della giornata, per portare a chi incontriamo un po’ di quella Luce che riceviamo nell’Eucarestia.


Sonia Buchini

giovedì 7 gennaio 2010

Lettera da Dio

da tutta l'eternità
Figlio mio
È da molto tempo che desidero dirti qualcosa. Oggi voglio ricordarti che ti amo. Il mio amore per te è fermo e stabile. È impossibile smettere di amarti. Se anche i monti si spostassero e le colline vacillassero, l'amore che ho per te non si allontanerebbe mai da te. lo non posso smettere di amarti per nessun motivo, io sono fedele alla mia promessa e compio la mia Parola. 'Ti tengo tatuato nel palmo della mano.

Quando ti senti debole o malato, tu hai un padre che ti protegge. La mia mano è sopra di te e si prende cura della tua vita. Sei speciale per me. Se qualcuno ti attacca e cerca di danneggiarti, io prendo la tua causa nelle mie mani.

Figlio mio, ti amo incondizionatamente. Non importa quello che sei o non sei, ti amo. Così come è la tenerezza di una madre per i suoi figli, così sono io con te. Il mio amore non dipende da te, ma da me. Può forse una madre dimenticarsi del figlio del suo grembo? Anche se ella si dimenticasse, io non mi dimenticherò. 'Ti amo come sei. lo ti ho formato così quando ti ho creato.

Io ti amo, sia giovane o anziano, operaio o capo, sia che tu ti senta bello o brutto. Mi piace il colore della tua pelle. Così ti amo. Non ti amo per le tue qualità, neppure i tuoi difetti impediscono che ti continui ad amare. Il tuo peccato non mi impedisce di amarti. Io lavo le tue ferite. Soffro la tua solitudine. Quando hai problemi, io sono con te. Quando dormi, io veglio il tuo sonno. Quando cammini, io vado con te. Quando piangi, io sono il tuo consolatore. Quando ti senti solo, io sono la tua compagnia. Confidami le tue preoccupazioni. lo mi occupo di esse. Io rispondo per te.

Davanti ai tuoi nemici, sono il tuo scudo .. Conta su di me incondizionatamente, perché non tu hai scelto me, ma io ho scelto te. Io ti ho cercato come il pastore cerca la pecora perduta. Io non sono venuto a salvare i buoni, ma coloro che hanno bisogno del mio amore.

Voglio che tu sappia che ho un piano meraviglioso per te. L'amore che ho per te, non ti costa nulla. L'unica cosa che oggi ti chiedo, è che ti lasci amare. Lasciati amare, solo lasciati amare.

Ti amo
Tuo Papà Dio



Commento:
Ci tengo ad aggiungere solo una cosa, una piccola speranza per chi pensa che sia solo un mucchio di stupidaggini messe assieme: lasciatevi amare. L'amore vero è quello che ci insegna Gesù, non quello che ci insegna il mondo (per esempio quello di Maria de Filippi).
Sono in fase di ideazione articoli sull'amore per cercare di conoscere e vivere meglio questo sentimento.

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri di Santo Natale e arrivederci al 2010

Salve a tutti,
ormai è giunto il tempo del Natale (e come non accorgersene: la pubblicità inizia a martellare già metà novembre!).
Questo periodo di "baci&abbracci" sarà forse un po' diverso rispetto agli anni scorsi. Sia per la crisi sia perché in fondo ogni anno è diverso!
C'è chi starà a casa fino al 6 gennaio e chi si farà si e no tre giorni di vacanza.
C'è chi parte e chi invece resterà a casa.
C'è chi passerà un felice periodo natalizio e chi dovrà cercare di risolvere problemi personali.
C'è chi lo passerà con le persone a lui care e chi si accontenterà di quello che decidono altri.
Ecc. ecc. ecc.

In ogni caso vi auguro ogni bene e un pizzico di fortuna per i vostri progetti. A tutti auguro di cuore un felice Natale e un prosperoso anno nuovo. Al 2010 !!

Qualche bella frase di auguri che vorrei condividere con voi tutti:

Per persone che incontriamo occasionalmente

  • In questo momento così intimo e speciale, vi giungano i nostri auguri più fervidi
  • Che la notte di Natale brilli per voi di luce, di grazia e di amore
  • Liete festività e auguri sentiti di gioia e di pace
  • A ... con gli auguri di sognare sempre giorni felici
  • Che Lei possa vivere un Santo Natale sereno tra i suoi affetti più cari
Ai nostri conoscenti più stretti (parenti, amici, morose/i ecc.)

  • Con gli auguri di tenere sempre accesa la fiaccola della fede
  • Averti è la più bella delle cose e finché tu sarai con noi, ogni Santo Natale sarà sempre più bello
  • Natale... C'è la stella cometa, ci sono i regali, ci sono però anche i dispiaceri... Ma forse la vita è anche questa: capacità di superarli. Buon Natale.
  • Un bacio sotto l'albero... Noi insieme. Noi sempre.
  • Un mondo di auguri... i più veri, i più sinceri, i più luminosi.
  • Tutte le stelle del cielo brillino sempre per voi come nella notte di Natale

Una della canzoni di Natale che preferisco con relativo video:
http://www.natalecapodanno.info/natale/happy-xmas-war-is-over-testo-e-traduzione/